Commessa

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Lui ha seguito i consigli di una commessa. E infatti ha le mutande sopra i pantaloni.
« AAAAAAAAARGHHHHHHHHHHHH »
(Commessa della Benetton, azzannando una sventurata che aveva chiesto aiuto per cercare un capo d'abbigliamento )
« The horror! The horror! »
(Commessa di Zara in punto di morte, in un ultimo momento di consapevolezza )
« Non ti curar di loro, ma guarda e passa »

La commessa è l’equivalente in epoca moderna delle arpie, demoni con corpo di uccello e volto di donna, collocate da Dante nell’Inferno perché gli dissero che il bianco Biancaneve gli donava in modo impressionante – e che invece, dato il suo colorito pallido, lo sbatteva alquanto[1].

Storia

Nell’antichità sono note per aver convinto gli uomini, sia greci che romani, a indossare la gonna senza vergogna, mettendo bene in mostra le gambe sbilenche e villose. Che meraviglia.
E le parruccone incipriate che indossavano i nobili nel 1700? Sempre opera loro. Naturale che i francesi abbiano decapitato Maria Antonietta, non si poteva sopportare una cosa del genere. La loro attività al giorno d’oggi non è molto diversa; le arpie si sono evolute in modo da poter nascondere piume ed ali, ma conservano l’indole malvagia e dispettosa e la sete di sangue.

Caratteristiche

Le commesse sono riconoscibili per i tratti che hanno in comune con le arpie:

  • Saliva blu
  • I loro capelli appaiono perfetti - perché portano delle parrucche. In realtà sono completamente calve
  • Hanno i piedi quadrati
  • Portano sempre i guanti, perché hanno gli artigli
  • Sentono l'odore delle clienti finanziariamente limitate

Alcune menti colte noteranno che questa descrizione combacia con quella che diede Roald Dahl delle streghe nel suo libro omonimo, in origine intitolato Commesse. La sua opera era non un libro per bambini, bensì una viva denuncia sociale contro la crudeltà e l'infamia di questi esseri; tuttavia i servizi segreti censurarono il libro e Dahl fu costretto a rimaneggiarlo fino a giungere alla versione più nota, Streghe.
Le commesse vestono in modo impeccabile, sono belle (più di te) e magre (molto, ma molto più di te, balenottera schifosa che non sei altro). La crudeltà è variabile anche in base all'aspetto fisico: più sono alte, più sono stronze. Se per caso poi sono bionde, è la fine. Fonti non ufficiali affermano che fu proprio una commessa bionda a consigliare il look a Platinette, affermando che in vesti femminili avrebbe avuto maggiore credibilità[2]. Si muovono tanto velocemente perché in realtà non camminano, ma strisciano sollevate di mezza spanna da terra, come i Dissennatori.

Quando sono sole, si sfilano le scarpe e i guanti e si grattano le zucche pelate a vicenda, mangiando riviste di Vanity Fair e Glamour; stringono le cuciture di tutti i capi d’abbigliamento che hanno in negozio e aggiungono zeri ai cartellini dei prezzi, ridendo in modo selvaggio. Quando avvertono l’odore della cliente, si ricompongono prontamente e aspettano la malcapitata, pregustando i minuti a venire.

L'interazione con la cliente

Lo scontro

L'ignara cliente arriva al negozio, spesso con un'idea precisa di ciò che vuole acquistare e quanto vuole spendere. Uscirà dal medesimo negozio con qualcosa di così assurdo che non se lo sarebbe sognato nemmeno sotto l'effetto del peyote, e che sarà costato più di tutto quello che indossa in quel momento (apparecchio per i denti compreso).

Appena il piede della cliente tocca il pavimento del negozio, la commessa sa ciò che cerca, sa il suo budget e soprattutto sa cos'ha fatto l'estate scorsa. Il suo compito nell'immediato è occultare con la forza del pensiero qualunque indumento somigli all'obiettivo della cliente: questa vagherà come un'anima in pena, sospirando con tanta amarezza che manco gli sfigati del girone dell'Inferno dei non battezzati potrebbero eguagliarla. Questo perché è più o meno cosciente di quello che l'aspetta: capisce di avere bisogno, suo malgrado, dell'aiuto di una commessa. Ecco illustrato, in poche e semplici mosse, come la donna media tenta invano l'approccio :
Le sorelle Lecciso accettano sempre di buon grado i consigli delle commesse

( Attenzione, tutto ciò è assolutamente da NON provare a casa. Se leggendo le poche righe qui sotto ti sei commosso puoi contribuire al fondo "Salva una casalinga oggi" versando sul mio conto bancario)

L'avvistamento

La poverdonna dovrà stabilire un contatto visivo con lei - stabilire un contatto visivo con una commessa è pericoloso quasi come stabilirne uno con un tamarro: con la prima ti avvicina ad una mezz'ora di tortura psicologica, mentre con il secondo corrisponde ad una profferta amorosa da consumarsi nel bagno più vicino.

La richiesta d'aiuto e la beffa

Poi dovrà parlarle: spiegarle ciò che sta cercando, e ammettere che non è riuscita a trovarlo. Lo sguardo che la commessa le rivolgerà sarà simile a quello che i rappresentanti politici della Spagna rivolsero a Berlusconi in occasione della sua infelice battuta a Schultz: freddo divertimento, disprezzo, superiorità. Tossirà alcune parole in greco antico, leccandosi un gomito (sì, loro possono) e batterà un pugno contro un muro: si aprirà un passaggio e ne estrarrà l'indumento che la cliente cercava. Questa, smarrita, lo proverà - ma ovviamente ci sarà qualcosa che non va. Allora la mano pallida e viscida della commessa si insinuerà nel camerino, offrendole qualcosa di improponibile, che non c'entra niente, NIENTE, con quello che la cliente le aveva descritto.

Il rifiuto e l'inganno, detto anche "La tecnica suprema e i suoi 101,1 utilizzi[3],"

Qui scatta l'ipnosi: la cliente prova il vestito, vede che è orribile, che le sta da cani, che con quello che costa potrebbe farsi la liposuzione ad una gamba, ed è decisa a sfilarlo e rifiutare. Poi la commessa apre il camerino. Stabilisce il contatto visivo, e questo è fatale - entrano in gioco le qualità ereditate dalle sirene omeriche. Le orecchie della cliente si riempono di una strana, piacevole musica... Le labbra della commessa si muovono, e dio, sono così belle... Tutto è bellissimo.... Soprattutto il vestito... COMPRA! COMPRA! COMPRA! [4].

Il finale

Tutto quello che segue viene percepito come le riprese delle scene più drammatiche di Darren Arofonsky. E poi, nebbia. La cliente si risveglia nel suo letto, con addosso quel vestito, che la fa somigliare ad un cannolo siciliano. Non ricorda più nulla, ma sentirà una strana sensazione: il bisogno di comprare, ancora. E una voce sibilante nelle orecchie che le dice COMPRA, COMPRA, COMPRA...


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Note

  1. ^ La povera commessa cieca non si era purtroppo accorta che Dante, vista la quantità di ciccia (ebbene sì, anche lui era un povero cliente insoddisfatto), vestito di bianco aveva preso le sembianze del Cervino, così quando degli operai vennero ad installare il palo della seggiovia nel primo buco che trovarono, Dante si incazzò tantissimo.
  2. ^ Da notare che l'ONU sta ancora cercando di incastrare la commessa colpevole del reato
  3. ^ Non esiste un nome preciso, c'è chi la chiama "MossaCheSeTeLaFannoDopoTreGiorniMuori", ma anche Kamehameha
  4. ^ L'inquietante somiglianza con la specie Commessuss Ipnothicus, nota venditrice di favolosi soldatini in plastica, ha spinto i migliori ricercatori mondiali a trovare una qualsivoglia parentela