Chinotto

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« C'è chi... e chinò. »
(Frase fantasiosa[citazione necessaria] e buffissima[citazione necessaria] utilizzata in ogni pubblicità del chinotto)
(Arguta osservazione di un consumatore di chinotto)


Il chinotto è una bevanda analcolica, ovvero una bibita che favorisce i dolori acuti al deretano. È estratto dall'albero di lattine di chinotto che solitamente matura in autunno causando traumi cranici agli sprovveduti che si aggirano sotto queste piante senza casco. La Polizia Municipale punisce quest'imprudenza con una multa salata, ma col retrogusto amarognolo tipico del chinotto stesso.

Il chinotto è inoltre famoso per essere la bevanda ufficiale del Llanhyfryddawelllehynafolybarcudprindanfygythiadtrienusyrhafnauole.

Descrizione

Una compagnia di commercio di schiavi camuffata da marca famosa di chinotto.

Prodotta in Germania dall'agricoglione Keane Otto, questa bevanda nel corso degli anni è diventata la più irresistibile nel mercato delle bibite: la gente non riesce a resistere alla tentazione di non berla.
Il suo colore scuro attorniato da chiazze castane ricorda un ematoma muscolare, però non di quelli che si formano cadendo da una scala mentre si mette fuori uso l'elettricità di un quartiere. No, proprio di quel tipo no.

Il suo gusto è così amaro che può procurare uno sconforto da depressione post parto, ma la frizzantezza e l'alta digeribilità (mancante) fanno in modo di togliere il post e lasciare il parto: tale avvenimento prende il nome di effetto Guttalax del chinotto.
L'aroma inconfondibile e l'odore di ascella putrefatta lo rendono un potente afrodisiaco per le coppie di ricci di mare. Per non dimenticare le bollicine! No, non ha l'acne, ma ha quelle magnifiche bollicine che sembra dicano «cssssss» e invece, se le si ascolta attentamente, dicono solamente «ssssssss».

Tuttavia, tra le miriadi proprietà che possiede, la più rilevante è sicuramente l'albergo su Parco della Vittoria che ha arricchito e portato fama all'industria del chinotto grazie ad una politica economica all'avanguardia.

Ma cosa rende davvero il chinotto così buono?

Niente.

Piccolo spazio pubblicità

«Ciao, sono il canguro di Rocco Siffredi. Io ne ho assaggiate tante di bibite: frizzanti, dolci, allungate e soprattutto allargate, ma nessuna mi soddisfa come il chinotto.»

L'avvento di San Pellegrino

Lei non beve queste bibite, le fa

Un alone di mistero e sudore ha avvolto la nascita del chinotto per vari decenni e illustri lustri, fino a quando un testimone oculare ha rivelato la vera storia. Pare che intorno agli anni '30 un'anima beata fu cacciata dal paradiso per sfratto dopo un ritardo nei pagamenti di un attico nell'empireo. Il suo nome è Pellegrino.

Mandato sulla terra, Pellegrino capì che per tornare nella sua illuminata abitazione doveva farsi santificare, non prima di aver fatto merenda con del cioccolato apparentemente scaduto ed un buon caffè.
Fu sorpreso di quanto fosse bello bere, ma fu ancora più sorpreso dalla diarrea. In quel momento così stremante gli venne l'idea: sotterrare il frutto dei suoi sforzi e aspettare che l'albero faccia il frutto e sfruttarlo affinché frutti. Gli ci vollero 2 ore e trequarti per formulare questo pensiero. Ed è così che nacque il chinotto e che si spiega il suo sapore di merda.

Che fine ha fatto Pellegrino? I cardinali, riunitisi nel conclave, dopo una clausura durata ben 42 secondi hanno concordato all'unanimità la sua santificazione e toglierselo definitivamente dalle palle. I dettagli saranno forniti nella prossima puntata di Meteore.

Video

Per chi non fosse convinto della pericolosità di questo prodotto, ecco un video che mostra il comportamento degli esemplari di chinottodipendente:


Voci correlate