Cavallo Pazzo

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La foto della patente di Cavallo Pazzo. Ovviamente gliela ritirarono subito.
« Non si può vendere la terra sulla quale l'uomo cammina, prima quel coglione che passeggia si deve levare dalle palle! »
(Cavallo pazzo su ecologia)
« Quando l'uomo bianco capirà che il denaro non si può mangiare, forse verrà molta più gente al mio ristorante. »
(Cavallo pazzo su denaro)
« Io non voglio le terre dell'uomo bianco, è lui che vuole le mie, perché le mie sono più belle. »
(Cavallo pazzo su politica e erba del vicino)

Cavallo pazzo, in inglese Crazy Horse, in lingua lakota Uomo che per troppe pillole di vicodin crede di essere un cavallo, in cieco non riesco a vedere quel cazzo di cavallo! (Fattoria di Earl, 1840 - Rodeo del Kentucky, 11 settembre 1877 - rinato sulle Torri Gemelle, New York, 11 Settembre 2001 - morto un secondo dopo) fu un importante e capace capo indiano che causò la sottomissione del suo popolo e la sua seguente distruzione, anche se a ripensarci forse non era poi così capace.

Analisi storico critica di quel periodo storico critico

Il periodo che vide la nascita di Cavallo Pazzo non era il più felice per gli indiani: gli americani continuavano ad avanzare verso Ovest, divertendosi a giocare a tiro al bersaglio con gli indiani che incontravano per strada. Per di più, da quando Colombo era arrivato in America, tutti confondevano i nativi americani con gli indiani, tanto è vero che, dopo essere stati catturati, la maggior parte di loro veniva fatta lavorare a forza nei centri assistenza della HP o nei negozi di elettronica.
La maggior parte delle tribù era ormai sterminata e il colmo si raggiunse quando Baffalo Bill, famoso nel mondo per aver ucciso tanti bisonti da non riuscire neanche a contarli - il che non sarà stato neanche così difficile considerato che all'epoca nessuno sapeva contare oltre il dieci - catturò il grande capo indiano Toro Seduto. Da quel momento Toro Seduto venne costretto a girare l'America con un circo itinerante, fungendo da attrazione per folle curiose, il che causò al vecchio uomo un dolore immenso, fino al punto di cambiare nome in Toro Scazzato.
L'intero popolo indiano era ormai all'esasperazione e solo un grande condottiero avrebbe potuto salvarli. Il problema era però che gli indiani erano un popolo relativamente pacifico e non si erano mai preoccupati di affinare le pratiche di combattimento. Dei poveri barbari come loro non potevano nulla contro la raffinatezza e la levatura intellettuale dei fucili americani.

Ippobiografia

Una predizione

La vita di Cavallo Pazzo si presta a due diverse interpretazioni. Una di esse è comprovata storicamente e ogni insegnante di storia potrà confermarla, a meno che non gli rubiate il libro di testo, annullando automaticamente qualunque nozione di storia affermi di conoscere; invece, la seconda è di natura mitica e viene riportata soprattutto a fini informativi. Secondo i resoconti storiografici, la nascita di cavallo pazzo venne predetta da uno sciamano. Questi, dopo una sbornia, adocchiò quella che sarebbe stata la futura madre del grande condottiero, venne immediatamente colpito da un fremito mistico e i grandi spiriti del cielo, attraverso le sue mani, lo spogliarono dei suoi vestiti e gli spiriti terroni della terra pronunciarono attraverso la sua bocca tali sagge parole:

« Bella figa, vuoi passare una bella notte con me? »

Ma probabilmente la donna non comprese la grande spiritualità del momento e al rifiuto delle proprie proposte lo sciamano pronunciò tali profetiche parole:

« Per te non valgo niente eh? Solo perché mi mancano i testicoli? Va a farti ingroppare da un cavallo! »

Nessuno, compreso lo sciamano, avrebbe mai immaginato che ciò si sarebbe avverato.

Una contrastata storia di amore e un parto difficile

Cavallo pazzo durante una normale conversazione.

Lei era una tipica ragazza indiana per bene, che si applicava con costanza ai suoi studi di schiavitù domestica con specializzazione nella facoltà di Occultamento Applicato delle Violenze Domestiche ma che si sentiva stranamente attratta dai tipi ribelli, mentre lui era un vero e proprio animale: nel senso che era un cavallo. Certo era anche cinico, innamorato di sé stesso e della musica rock e, soprattutto, sapeva strimpellare due accordi di chitarra, quindi aveva tutto quello che basta per far bagnare una ragazza come se avesse appena fatto una doccia.

« C'è un motivo se donne chiamano me bomba del sesso, peccato che me lo dicano anche le cavalle. »
(Cavallo pazzo su donne e non solo)

Inutile dire che un amore del genere non venne ben visto dalle rispettive famiglie, dal momento che i primi non potevano accettare in dote per la figlia una manciata di sterco di cavallo, mentre i secondi erano razzisti e non accettavano che il loro puledro si accoppiasse con una sporca pellerossa.
Per fortuna però riuscirono a sposarsi nella stalla della Chiesa del villaggio dopo una fuga d'amore, dopodiché passarono la luna di miele in un incantevole fienile, durante la quale concepirono il futuro condottiero.
A quel punto né la famiglia della ragazza, né quella del cavallo erano disposte a tenere in casa (o nel fienile) con sé la coppia e, date tutte queste difficoltà, i due rifletterono a lungo riguardo alla possibilità di interrompere la gravidanza. Dal momento che allora "16 anni e incinta" non era ancora stato inventato, i due non avevano apparentemente nessun motivo per tenere il bambino, ma fortunatamente il sacerdote del loro villaggio, durante un momento di trans mistica durante una serata passata a bere con gli amici, predisse che il bambino sarebbe diventato capo della tribù. Per questo decisero di tenere il bambino, sperando che una volta cresciuto li avrebbe fatti diventare ricchi e, sopratutto, che gli avrebbe annullato le multe per sosta del carro in zona vietata.
Alla cinquantesima settimana di gravidanza, la donna cominciò a sentire le prime doglie ma, dal momento che suo marito era uno scapestrato e non aveva abbastanza soldi per permettersi una assicurazione sanitaria, lei fu costretta a partorire nella fattoria e, dopo ore di travaglio, e dopo essersi ritrovata al posto della vagina una pista per atterraggio dei jambo jet, finalmente venne alla luce il pargolo metà uomo e metà cavallo che tutti si aspettavano, solo che nessuno si aspettava che la parte di sopra fosse quella del cavallo.
Una leggenda popolare vorrebbe che quello di Cavallo Pazzo fosse solo un soprannome e che lui fosse un uomo come tutti gli altri, ma storie così ridicole non trovano spazio nella scienza moderna.

L'infanzia

L'infanzia di Cavallo Pazzo passò abbastanza felicemente pascolando nei campi sterminati dell'America, fino all'arrivo dei visi pallidi.
Questi infatti compirono tirannie, omicidi e istituirono persino il giorno del ringraziamento per festeggiare ogni anno il giorno in cui avevano comprato metà dei terreni appartenenti agli indiani in cambio di un mucchietto di biglie e qualche cd porno rimasterizzato.
Inoltre, Cavallo Pazzo aveva forti motivazioni personali che lo portarono ad odiare fortemente i conquistatori. Per prima cosa, puzzavano. Poi, venivano tutti in America a rubare lavoro ai nativi e non gli sembrava giusto che questi extracomunitari venissero a rompere le palle a casa sua. Per di più, venne a sapere che suo padre era stato rapito dagli americani e l'ultima volta che era stato visto veniva condotto al mattatoio.
Le cose non andavano molto meglio neanche con la sua gente, infatti, alla scuola del villaggio imparava cose utili come pittarsi la faccia usando lo sterco dei bisonti e come usare arco e frecce per procurarsi il cibo, ovvero rapinando il negozio più vicino; ma era anche qui che veniva preso in giro dai suoi coetanei perché era negro.

L'adolescenza e l'arrivo dell'età adulta

Cavallo pazzo durante la fase di ribellione.

Nella cultura di ogni popolo è presente un rito di iniziazione che renda consapevoli i ragazzi sfigati e depressi di oggi di essere diventati gli adulti sfigati e depressi di domani come, ad esempio, l'arrivo delle prime mestruazioni.
Ma per i ragazzi indiani niente ti rendeva più uomo della cacca caccia. Il giorno della sua iniziazione Cavallo Pazzo venne accompagnato dal suo nonnetto Anatra Arrabbiata, dai suoi cugini Mano di Carta Vetrata, famoso nel villaggio perché bastava sentire la sue urla lancinanti per capire che si stesse masturbando, e Gatto con gli Stivali, che ce l'aveva a morte coi genitori per il nome che gli avevano messo.
Una volta appostati nel bosco dovettero attendere molto tempo prima di catturare qualcosa, e dopo aver perso molto tempo e uno dei loro cugini decisero di togliere il fucile di mano allo zio malato di Alzheimer.
Quel giorno si rivelò il più brutto della vita del giovane cavallo pazzo, il quale dopo aver catturato al sua prima preda scoprì con orrore di aver colpito mortalmente suo padre.
La notizia era davvero troppo sconvolgente per il giovane cavallo, che fuggì via dal villaggio senza una meta precisa.
Dopo giorni e giorni di viaggio, arrivò in una dura città del West dove sperperò tutti i suoi soldi in donne e alcool, ma ad un certo punto capì che in questo modo non avrebbe risolto niente e decise di dare una svolta alla sua vita, allora passò a trans e whisky. Stranamente, neanche così si sentì meglio e, dal momento che la sua carriera come porno attore non si decideva a decollare, perché purtroppo la sua metà da cavallo era la metà sbagliata, decise di tornare dalla sua tribù, anche perché aveva ancora mille messaggi di fumo gratis e chiamate illimitate verso tutti.

Il ritorno al villaggio

Una volta tornato al villaggio si rese conto che la situazione era critica. I bianchi, guidati dal generale Castrato Custer, avevano fatto incursione contro il villaggio, uccidendo molte donne e stuprando gli uomini (il generale Castrato Custer aveva dei gusti particolari). Come se non bastasse, gli dissero che la sua promessa sposa Porcahontas, dopo una capatina al villaggio dei bianchi con la scusa di riportare pace tra i due popoli, non si era fatta più sentire. Tra l'altro venne a sapere che i bianchi se l'erano passata tra di loro più di uno spinello e fu allora che comprese il perché del nome della ragazza.
Allora Cavallo Pazzo capì che non poteva più stare fermo con le mani in mano, anche perché le mani non le aveva.
Fu così che prese il comando del villaggio, dopo aver vinto le elezioni comunali, e dichiarò guerra all'uomo bianco. Si decise che il luogo della battaglia sarebbe stato Little Big Horn, perché affianco c'era un McDonald e si sa che ammazzare la gente mette fame.
Il giorno della battaglia, Cavallo fece uno storico discorso ai suoi soldati e a dei turisti che si trovavano lì per fare un picnic e le parole da lui pronunciate furono più o meno queste:

« Ihihihihihihih, ihih ihihihihiih. Ihihihihihihiihihih hihi! »

Che tradotte dalla lingua natia:

« Sono passati diciannove lustri e due anni da che quei bastardi sono venuti a casa nostra a dettare legge, a ucciderci e a rapire le nostre donne. E poi non capisco perché insistono a chiamarci indiani. Vi sembro un indiano, forse? Ho un accento di merda e lavoro in un call center? No, porca puttana! Andiamo!! »

I soldati, emozionati da così sagge parole, si accanirono contro i nemici e conseguirono un epica vittoria.

« Da questo momento è tutto in discesa. »
(Cavallo Pazzo dopo la vittoria a Little Bighorn)

In realtà quella fu la loro ultima vittoria e una volta sconfitti e rinchiusi nella riserve, gli indiani furono costretti a vendere collanine agli angoli delle strade o ad aprire casinò.

Il mito

Cavallo Pazzo è diventato uno dei personaggi storici più amati e ammirati di sempre e in particolare dai bambini, tanto è vero che è in lavorazione un film della Pixar su di lui. Il film tratterà delle avventure sue e di Charley, il suo amico scoiattolo, mentre salvano i bianchi dagli sporchi indiani cattivi e conquistano l'amore di una bella ragazza di campagna ritardata ma con due belle tettone, e poi c'è chi dice che i film non rispettano la realtà.
A dimostrare l'affetto nei confronti di questo personaggio, c'è uno splendido monumento piazzato in mezzo al deserto, dove nessuno si fermerebbe se non fosse che là accanto c'è l'unica stazione di servizio nell'arco di tremila chilometri.

Cavallo pazzo è rimasto celebre anche grazie al suo famoso detto Adda murì mammààà che tradotto dalla lingua lakota sta per Questo è un buon giorno per morire, che pronunciava prima di ogni battaglia e ogni qual volta sua moglie volesse portarlo a comprare dei mobili all'Ikea.

Il meraviglioso monumento dedicato a quel grande uomo ... cavallo, cioè ... avete capito.

Qui di seguito sono riportati alcuni esempi di quando Cavallo usasse tale espressione.


- Cavallo pazzo: “Che giorno è oggi?”
- Soldato: “ Il 28 Aprile”
- Cavallo pazzo: “Questo è un bel giorno per morire!”


- Cavallo pazzo: “Perché hai quel libro in mano?”
- Soldato: “ Oggi c'è il compito in classe. Te n'eri dimenticato?”
- Cavallo pazzo: “Questo è un bel giorno per morire!”


- Amico: “Ehi Cavallo, come va la vita?”
- Cavallo Pazzo: “Questo è un bel giorno per morire!”
- Amico: “Il solito depresso del cazzo. ”


Un po' meno conosciuto è un altro suo detto: yabadabadoooooo, che usava principalmente quando giocava a bowling con gli amici.


Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Analisi di laboratorio dimostrerebbero una volta per tutte che Cavallo Pazzo sia morto in seguito ad aver smesso di vivere. Ma è ancora troppo presto per avere conferme certe.
  • Pare che il 10% dei ragazzi di oggi sappia chi sia Cavallo Pazzo ma che almeno il 25% sappia cosa sono i cavalli.
  • Il 99% di noi crede che sarebbe ora di licenziare i tipi delle statistiche.
  • In America è stato istituito da anni il Mese della storia dei Nativi di America, quindi se non altro milioni di indiani non sono morti invano. Anzi, direi che ne è valsa la pena.
  • Cavallo Pazzo visse un'intensa relazione amorosa con Cicciolina, ma la pornostar ed ex parlamentare (ahahaha bella battuta che ho ...oh cazzo ma è vero!) vi pose fine bruscamente. In un'intervista a Troia Moderna l'attrice dichiarò di non voler venire al secondo posto. Del resto per lei venire era sempre molto importante.
  • Fece parte di una band chiamata i Cugini di campagna durante la giovinezza, ma non ebbero il successo sperato. Questo perché, ogni volta che avevano un ingaggio, appena entrati nel locale per esibirsi vestiti come travestiti finlandesi, venivano pestati a sangue ancora prima di emettere fiato.

Voci correlate

Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 13 luglio 2014 col 50% di voti (su 10).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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