Caronte

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« Guai a voi o anime fave! »
(Caronte avverte le anime più formose)
« Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare »
(Virgilio tenta di fare una supercazzola a Caronte)
« “Maestro, non è Stige, questa è fogna,/e Caronte che schizza è una carogna:/ ci arriva merda addosso a ogni remata/e a ogni remata ci arriva una merdata. »
( Dante e Virgilio passano lo Stige )

Caronte è il figlio illegittimo di Satana, avuto da un rapporto con un collega. Così Satana, per coprire lo scandalo, lo mandò in un riformatorio a fare il traghettatore di anime per la Tirrenia. Per arrotondare d'estate trasborda clandestini sulle spiagge pugliesi, alla faccia della Lega.

Giovinezza

Caronte, di nascosto dal padre, mise su uno spaccio di indulgenze con l'aiuto di Virgilio. Purtroppo quando fu scoperto da Malacoda (la guardia del corpo di Lucifero) si ritrovò costretto a traghettare le anime del suo riformatorio.

Il suo primo animaletto e lo sfortunato incidente

Ecco il docile cagnolino

Lucifero ne aveva fin sopra i maroni di quel suo figlio che pensava solo a provarci con le anime (sia maschi che femmine), anziché traghettarle. Così, per il 700-esimo compleanno del figlio, quel furbacchione di Satana gli regalò un bel cagnone di ventordici metri munito di tre comode teste, che quello sciagurato di Caronte chiamò Cerbero. Cerbero era però disubbidiente: nonostante tutti i tentativi di addestrarlo esso continuava a pisciare nel girone degli iracondi e a mordere il padre Lucifero.

« Riporta l'anima! Forza! No!!! Non mangiare papà! No! Vomitalo subito! Cattivo! Cattivo! »

Da questo episodio Satana imparò due lezioni:

  • Non comprare per tuo figlio un cane gigante a tre teste.
  • Il vomito di cane infernale fa schifo.

Adolescenza

Dopo il trauma di Cerbero la sua vita rimase segnata: ad ogni parola, per ben 5 anni, sentirà il "melodioso" ruggito del suo Cerbero. Grazie a questo imparerà a parlare con i cani che saranno la sua unica consolazione fino ai settecentoseidici anni.

The first love (il primo amore)

Proprio a settecentosedici anni incontrerà la sua "fiamma", Barbie[1]. I due vivono una passionale storia d'amore, fatta di pugni, strilli, calci, morsi e rimproveri (da parte di Barbie, ovvio). Questo infernale meraviglioso[citazione necessaria] amore terminerà bruscamente con la morte di lei ad opera del "dolce" Cerbero, durante una gita nel cerchio dei Golosi (la cuccia del Cane).

L'amore per la danza

Il povero traghettatore, caduto in depressione, decise di farla finita: decise di lasciarsi affogare nel suo fiume, il Checcaronte. Proprio quando stava per suicidarsi vide qualcosa che lo illuminò: non una lampadina, ma bensì un'anima che stava facendo danza classica con un tutù rosa come punizione. E, allora, sentì crescere in sé una strana sensazione, calda e piacevole, che risaliva dallo stomaco fino alla bocca: la cena dell'altra sera sgorgò dalla sua bocca, cadendo sulla testa della sventurata anima ballerina. Approfittando del temporaneo svenimento del dannato, Caronte gli rubò il costume rosa che gli piacque subito. Così lo sfigato traghettatore intraprese, all'insaputa del satanico padre, la via della danza.

Il malvagio zio Belzebù e la pubblica umiliazione

Belzebù guarda soddisfatto[2] Caronte che fa una figura di merda.

Quando l'ormai settecentoventenne Caronte decise di mostrare al padre la propria vocazione per la danza, arrivò a casa lo zio del povero traghettatore-ballerino: Belzebù! Il malvagio zio lo costrinse ad esibirsi come ballerino sulla sua barca, davanti a Beatrice, in transito per il Paradiso, e a tutto l'Inferno. Caronte decise, allora, di abbandonare la danza e a ricominciare a traghettare.

Età adulta

L'Incontro con il padre[3]

Caronte, all'età di 734 anni, conobbe finalmente la padre\madre: Ade, venuto a trovare il suo ex-amante Satana. La cosa fu un vero shock per il traghettatore che capì improvvisamente di essere nato da una relazione (apparentemente) gay.

La svolta

Caronte, traumatizzato dall'incontro con la madre, si rifugia nel Limbo dove incontra Virgilio, suo vecchio compagno di merende. Con lui passerà una notte di fuoco, prima che Malacoda mandi in coma il poeta con un pugno[4]. Caronte, dopo aver assistito alla rissa, organizza una rivolta di anime per deporre il padre.

L'Esilio

Flègias traghetta due anime, imprecando contro il suo bastardo capo che lo costringe a fare il doppio turno.

La rivolta fu soffocata dopo un petosecondo. Lucifero decise di esiliare quella fonte di guai sul fiume Checcaronte. Così al povero traghettatore non restò che rassegnarsi a vivere su una barca e ad urlare frasi in volgare ad ogni anima che incontrava.

L'Incontro con Dante

Il traghettatore continuò a fare il suo lavoro. All'età di 989 anni incontrò Dante e la sua ex-fiamma Virgilio. Caronte, distrutto dal dolore, vuole impedire ai due di attraversare il fiume per proteggerli. I due se ne fregano degli avvertimenti e attraversano il fiume Checcaronte. L'incontro con il suo ex-amante riporta in mente a Caronte la giovinezza. Così il traghettatore decide di scappare dall'Inferno per allontanarsi dal malvagio padre.

Situazione attuale

Caronte, adesso, ha messo su un sushi-bar in Molise. Satana lo ha sostituito con il collega Flègias e ha mandato sulle sue traccie Malacoda e Cerbero. Pare sia stato avvistato spesso anche in Veneto, esclamando in alcuni bar "mi son Caronte e tra le gambe a go un bisonte"

Note

  1. ^ Fu anche la sua prima accompagnatrice ad un ballo
  2. ^ Anche se non sembra è MOLTO soddisfatto!
  3. ^ O madre
  4. ^ A Lucifero non piaceva che il figlio frequentasse quei deficienti dei poeti