Carolina Kostner

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Carolina Kostner
Carolina Kostner poco prima di realizzare che non ci si può tuffare in una piscina ghiacciata.
« Il prossimo che dice che è mia cugina si becca una querela! »
(Isolde Kostner su Carolina Kostner)
« Ma che cavolo, è scivoloso!! »
(Carolina Kostner dopo essersi accorta del basso coefficiente d'attrito del ghiaccio)
« Strano, non mi sembrava che questa figura includesse il poggiare le natiche al suolo... »
(Commentatore su Carolina Kostner)

Carolina Kostner è una NON pattinatrice artistica italiana, attuale detentrice del titolo mondiale nella specialità figure di merda su ghiaccio.

È ricordata per aver contribuito all'evoluzione del suo luccicante sport con l'introduzione di nuovi, originalissimi movimenti quali il "loop con spanciata", il "doppio axel faccia a terra" e ovviamente il suo cavallo di battaglia: il "triplo toe-loop con scivolata di culo".

Ancora giovanissima, la Kostner ha comunque già ottenuto ottimi risultati realizzando prestigiose cadute in tornei di rilievo come i campionati europei, i mondiali e perfino le olimpiadi. Niente male per una che ancora non ha imparato ad allacciarsi i pattini da sola.

Biografia

Le prime scivolate

La Kostner nel suo lutz meglio riuscito.

Carolina cadde la prima volta a terra l'8 febbraio 1987, a Bolzano. Fin da giovanissima mostrò un'eccezionale predisposizione allo sport: imparò a scivolare dai pattini prima ancora che a gattonare.

I genitori la iscrissero così alla migliore scuola di pattinaggio del Sud Tirolo, la "Schutzstaffel Skaten Schule", nota per i metodi di insegnamento drastici. Qui, la piccola Kostner si allenò per cinque anni diplomandosi infine con una singolare valutazione: laddove ai suoi compagni veniva detto che avevano talento, ma non si applicavano, la sua scheda recitava "si applica molto, ma è impedita".

Scoraggiata, Carolina pensò per un certo tempo di mollare tutto, e iniziò anzi a prendere in considerazione altri sport per cui mostrava maggiore predisposizione, come l'hockey o il wrestling. A persuaderla a insistere fu il suo allenatore di allora, nonché prima cotta, tale Steven Bradbury. "Tutti possono vincere almeno una gara" fu il suo prezioso incoraggiamento.

Forte dei suoi insegnamenti la Kostner si gettò così con rinnovata convinzione nel mondo del professionismo. Fece suo il motto: "Il pattinaggio è come il judo. L'importante è saper cadere" e iniziò a sviluppare un proprio originale stile. Rimase però interdetta quando scoprì che era proibito dal regolamento portare le lamine anche sulle chiappe.

I grandi capitomboli

Ad ogni modo, si sa che l'impegno porta sempre i suoi frutti, e Carolina se li vide riconoscere il giorno che venne ammessa nella squadra italiana di pattinaggio artistico. Anche se forse è il caso di ricordare che prima di allora la Nazionale era composta unicamente di nanetti di gesso.

Il vero metro del successo: fare uno spot per la CEPU.

Il feeling con la nazionale è tale che nel 2006 le viene addirittura tributato l'onore di portabandiera azzurro alle Olimpiadi invernali di Torino, così che ebbe il privilegio di sfilare davanti a tutti nella cerimonia di apertura del prestigioso evento. Molti ricorderanno i suoi movimenti impacciati quella sera. Per impedirle di scivolare, infatti, il saggio direttore sportivo azzurro le aveva legato delle enormi ventose sotto i piedi.

Nel 2007, infine, giunse anche la tanto agognata vittoria al campionato europeo disputatosi a Varsavia. La sua esibizione, sul sottofondo della canzone Mamma Mia degli ABBA, comprendeva un tiplo lutz, un doppio toe-loop e una caduta di rimbalzo sui gomiti e le valse il punteggio pieno e il gradino più alto del podio.
Pesò sulla decisione dei giudici il riconoscimento delle grandi doti della Kostner: la sua forza, la sua tenacia, la sua dedizione, e il fatto di non indossare biancheria intima sotto la gonnellina di gara.

A fine 2008, comunque, Carolina ha ufficializzato il suo addio al mondo del pattinaggio. Da ora in poi si dedicherà anima e corpo a uno sport a lei assai più congeniale, che di certo saprà darle grandi soddisfazioni: il curling. Nel ruolo di boccia.

Ex fidanzati

  • Steven Bradbury, colui che le ha insegnato tutto
  • Brian Boitano, noto supereroe
  • Alberto Tomba, il suo insegnatore di itagliano alla CEPU
  • Alex Schwazer, il campione olimpico dei 50 km di marcia dopata con cui si è casualmente fatta fotografare da un noto settimanale in abiti griffati che casualmente sponsorizza
  • Usain Bolt, tanto per avere qualcosa da fare intanto che aspettava Schwazer al traguardo
  • Marcio Canino, il suo primo dentista che ha tentato invano di raddrizzarle i dentoni da cavallo

Palmarés

  • Due ori nel campionato del mondo, bronzo alle olimpiadi di Lillehammer e argento a Salt Lake City... ah no, scusate, quella era la cugina
  • Premio speciale "Jet McQuack" per il migliore atterraggio di faccia
  • Oro alle olimpiadi di Pechino, specialità tuffi
  • Prima classificata nella sezione "bellicapelli" ai campionati mondiali L'Oréal Paris

Voci correlate


Il circo bianco... e i suoi buffoni

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