Cameriere

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Cameriere al cliente che paga l'importo esatto del conto : Scusi, e per il cameriere?
Cliente : Il cameriere? Mica me lo sono mangiato.

Il cameriere è l'evoluzione darwiniana del pinguino imperatore, addomesticata appositamente per servire ai tavoli di un ristorante o di un hotel. Con la specie animale d'origine condivide infatti diverse caratteristiche tra cui il petto bianco, il dorso nero e il diritto ad essere maltrattato nei modi più fantasiosi.

Caratteristiche necessarie

Un pinguino, o un cameriere (minchia, mi confondo sempre) mentre serve dei deliziosi aperitivi all'antitarme.

Il cameriere non è un'occupazione per chiunque: per fortuna esistono anche lavori meno degradanti. Detto ciò, un aspirante servitore ai tavoli deve possedere alcuni requisiti imprescindibili, in particolare:

  • Conoscenze linguistiche: la capacità di esprimersi in più lingue è essenziale, per interpretare al meglio le richieste del cliente straniero e insultarlo senza timore che vada a lamentarsi dal titolare. Le lingue più richieste sono indubbiamente l'inglese, visto che ormai senza non si trova più nemmeno un posto come spalatore di letame, il francese, lingua dell'haute cuisine per eccellenza e il rumeno, sovente richiesto dai ristoratori per poter offrire stipendi inferiori del 30%.
  • Memoria: bisogna saper ricordare con esattezza l'ordine del cliente, i tempi di preparazione delle portate e la faccia di quegli stronzi che non lasciano mai la mancia.
  • Grafia orrenda: molti cuochi si sentono sacrificati nel preparare sempre le stesse pietanze ed avvertono perciò l'esigenza di mettere in mostra la loro creatività: quale miglior modo di offrire loro questa opportunità se non quello di scrivere le comande in caratteri a metà tra il cinese e il klingoniano?
  • Deficit uditivo: essenziale per fingere d'ignorare le chiamate dei clienti più rompicoglioni.

Habitat

Il cameriere abita per dieci ore al giorno in sala e per altre due in cucina a sollecitare i cuochi, con cui spesso e volentieri si scanna a battaglie d'insulti. Tra la fine del servizio di mezzogiorno e quello della sera gli è concessa l'ora d'aria, che trascorre dormendo o spendendo quei quattro spiccioli elemosinati dai clienti per ubriacarsi di vino e dimenticare le vessazioni subite sul posto di lavoro.

Mansione

Il papillon con catena: strumento di tortura usato dai ristoratori da tempo immemore.

Il suo lavoro consiste nel condurre in porto l'ordine del cliente soddisfandone le richieste. Tutte le richieste. Va dunque da sé che debba acconsentire e provvedere con il sorriso sulle labbra anche ai desideri più strampalati che non di rado provengono da chi siede al tavolo, dalla maionese sull'impepata di cozze alla caraffa di vino sfuso mandata indietro perché sa di tappo.

Deve inoltre mostrarsi disponibile anche verso i suggerimenti che immancabilmente gli vengono mossi sia dal maître sia dagli avventori, sovente prodighi di consigli nei suoi riguardi, soprattutto se non hanno mai provato l'ebbrezza di portare un piatto nemmeno dalla lavastoviglie al ripiano soprastante.

Nel caso poi si trovi in uno dei rari momenti di pausa, avrà l'obbligo di mantenere una posizione eretta, con le mani dietro la schiena e lo sguardo chino in segno di sottomissione, sapendo che il cliente valuterà la qualità del servizio specialmente sulla base delle sue maniere, alle quali presta sempre la massima attenzione mentre succhia rumorosamente il brodo stravaccato sulla sedia a una decina di metri dal piatto in modo da impedire l'accesso ai clienti seduti ai tavoli dietro il suo.

Diritti e doveri

Una cameriera con tutte le credenziali in regola, compreso lo sguardo vessato d'ordinanza da allegare al curriculum accanto alla dicitura "disponibile a lavorare al minimo dello stipendio".

La figura del cameriere occupa un posto a sé all'interno dello Statuto dei lavoratori: quello di ultima ruota del carro, tanto è vero che l'articolo 18 non prevede per il personale di servizio il reintegro in caso di licenziamento illegittimo, bensì riporta che:

« Visto che vi lamentavate di lavorare tutti i festivi, dovreste ringraziare che adesso potete goderveli. »

Al cameriere, tuttavia, assai di rado viene a mancare il lavoro: c'è infatti sempre qualcuno a ordinargli di fare qualcosa per fare in modo che non vada mai a casa il pomeriggio prima delle 16 e la notte prima dell'una.
Si tratta inoltre di una categoria largamente ignorata anche dai sindacati, nonostante i recenti tentativi della CGIL atti a far sì che venga loro riconosciuto il diritto di mandare a fanculo i clienti che pretendono di avere sempre ragione. Purtroppo questo obiettivo, così come quello di poter dare in cambio all'avventore precedentemente citato suggerimenti sul suo lavoro, è ancora lontano dall'essere raggiunto: tutto ciò che viene concesso al personale di servizio è la facoltà di smadonnare appena varcata la porta della cucina.

I camerieri, dal canto loro, sono ben consci della situazione e si difendono dalle angherie con la formidabile arma della ritorsione, nella cui messa in atto sono indiscussi maestri: l'attesa prolungata a piacimento, il lassativo nel piatto e la sostituzione del contenuto della bottiglia di Brunello del 1977 con il Tavernello sono infatti solo alcuni dei numerosi mezzi a disposizione di questi bastardi[senza fonte] per sfogare la loro frustrazione.

Retribuzione

La retribuzione del cameriere consiste sostanzialmente negli avanzi di cibo della cucina o di ciò che rimane sui piatti di portata, visto che la paga base è solitamente inferiore al sussidio di disoccupazione. A volte riesce ad integrare i guadagni grazie alle mance, per ricevere le quali però deve incessantemente leccare il culo a clienti, superiori e titolare, col rischio di non avere nulla lo stesso. Generalmente in Italia la mancia prevede solo un grazie brontolato a denti stretti e - a scelta - una pacca sulla spalla o un calcio nel culo.

E poi, diciamocelo, con che faccia tosta questi pretendono integrazioni al loro stipendio quando ai poveri impiegati statali nessuno elargisce nulla durante i 45 minuti di lavoro che si sobbarcano giornalmente? Razza di avidi che non sono altro, come se fosse un problema del cliente se sono pagati poco perché non si sono meritati un posto migliore.

Va tuttavia rilevato che, se il cliente non lascia alcunché al cameriere, quest'ultimo trova comunque il modo per far sì che l'avventore paghi più di quanto dovuto, aumentando il conto ad arte tramite l'addebito di somme che vanno dal costo di una bottiglia a una rata dell'affitto del locale.

Voci correlate