Caccia alle streghe

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Caccia alle streghe


« Le streghe hanno smesso di esistere quando abbiamo smesso di bruciarle! »
« Semmai sono come i fiammiferi: smettono di esistere quando smettono di bruciare »
(Giudice inquisitore su affermazione precedente)


Streghe durante un sabba. Lucifero è il terzo da centrestra; quello bionmoro, invisibile e con la canotta da muratore

La caccia alle streghe è stato un avvincente sport, gioco di ruolo, svago totalmente inutile nonché un modo per disonorare indegnamente Nostro Signore Gesù Cristo, molto in voga nei secoli a cavallo tra Medioevo e Illuminismo. Gli storici l'hanno, a volte, confusa con la caccia alla pantegana.


Brevi cenni introduttivi

Il gioco in questione fu praticato sin dagli albori dell'umanità. Se ne sono ritrovate raffigurazioni rupestri risalenti a quando Margherita Hack usava ancora i Tampax e Carlo Lucarelli si disegnava il pizzo con l'Uniposca.
Pare che gli inventori siano stati Adamo, Eva e il serpente e che in occasione della prima partita sia stato coniato il noto motto "Puttana di Eva!".
Caratteristica principale del gioco, sin dall'inizio, è stata la netta diversificazione sessuale delle squadre: da una parte le donne-streghe, dall'altra lo scarto dell'umanità. Va segnalata la notevole propensione al gioco di credenti e non credenti; tra questi ultimi piace ricordare i prelati, privi per altro di qualsivoglia ulteriore dote[1]. Non è un caso che, secondo i racconti giunti a noi grazie all'illustre Padre Baget Bozzolo, siano stati proprio due frati domenicani a portare alla ribalta internazionale questo sport, stilando un manuale per il giocatore-maschio-inquisitore provetto. Il testo, meglio noto col nome di Malleus maleficarum, ossia "Martello delle streghe", forniva idee e suggerimenti per individuare una strega, torturarla, farle confessare di aver fatto cose che la poveraccia nemmeno sapeva si potessero fare (e aveva ragione) e infine ucciderla per ottenere il plauso delle folle, la Coppa Intertoto e la formula della Coca-cola.
Usate per lo più per distrarre il popolo da questioni di natura ben più rilevante, le gare di questo innocente passatempo, fortemente sponsorizzato dalle chiese e dai poteri costituiti di ogni ordine e grado, vedevano lo schierarsi di compagini attrezzate di tutto punto con sponsor, tifosi, alleati, magliette e barellieri. Alcuni di questi erano intercambiabili e servivano quanto il jolly a poker.
Il numero dei partecipanti variava tra zero e più infinito e le gare erano prive del divieto di infrangere le regole, che per altro non c'erano. O meglio, le regole c'erano... Ma il master-arbitro si era dimenticato il libretto delle istruzioni a casa e nessuno, da allora, l'ha mai più ritrovato. Scopo del gioco, per le streghe, era il non farsi stuprare, torturare, rubare le torte di mele o finire su una pira infuocata, annegate in una tinozza, impiccate a un ginko biloba; di converso, obiettivo degli inquisitori era trovare un modo, possibilmente fantasioso e crudele, per far confessare a una o più streghe di essere devote a Satana e all'acquisto compulsivo su Postalmarket.

Tipologie di giocatori

La strega

Una delle più temibili streghe della storia

Giocatrice donna; era dipinta dagli avversari della bruttezza di un cofano incidentato. Svolazzante a cavallo di una scopa, la strega era perennemente impegnata a intrattenersi in gangbang con Satana nel ruolo di un dildo umanoide. Questi entusiasmanti raduni prendevano il nome di "sabba" e si svolgevano, solitamente, quando Satana aveva la pausa pranzo: tra le ventitré e le 6.666.
Tra un rendez-vous e l'altro, le streghe si dilettavano anche nella preparazione di fatture, malocchi e pozioni ottenute usando ingredienti misteriosissimi, come il prezzemolo, e atte a far perdere ai maschi la loro virilità. Come se il mostragli la gnocca non fosse più che sufficiente... Scopo: impadronirsi del governo mondiale e instaurare la dittatura proletaria del rosa shocking! Non si dimentichi che, sempre secondo i loro avversari, le streghe avevano anche pessime abitudini sociali: rapivano neonati per farne delle braciole, non usavano il Chilly verde ma quello rosa, tendevano a indire gare per appaltare e subappaltare la cornificazione del consorte e rubavano dalla cassetta delle elemosine. Un po' come i comunisti, insomma. Tra le accuse più in voga c'era anche quella di dedicarsi a culti pagani della Madre Terra, sovvenzionate dalla Cirio. Non si capisce bene come quest'ultima cosa potesse convivere con la venerazione del demonio.
La strega era dotata di mirabolanti poteri che, nonostante tutto, non riusciva mai a usare per salvarsi le chiappe:

Il suo armamentario era costituito da scope volanti, bacchette magiche fotoniche a reazione termonucleare, cappello a punta per la guida attraverso la Terra dei banchi nebbia, calderoni parlanti di wolframio, amuleti anti-iella e testi esoterici acquistati direttamente da Dan Brown.

L'inquisitore

Torquemada: una leggenda tra gli inquisitori di tutti i tempi!

Giocatore maschio; nella maggioranza dei casi un prete cattolico o protestante, o comunque un adepto della massoneria. Questo individuo raccoglieva le denunce di tutti coloro ai quali la strega aveva rifiutato un amplesso, ucciso la mamma o rubato una gallina. Subito dopo si metteva all'opera per incastrarla. Sempre accompagnato dal fido manualetto per cerebrolesi di cui abbiamo parlato, l'inquisitore tipo era un individuo dalla fantasia perversa e affetto da violente crisi di misoginia, probabilmente dovute a una omosessualità latente mai accettata. Dotato di conoscenze scientifiche pari a quelle di Ronald McDonald, l'inquisitore possedeva i seguenti miseri poteri:

  • Capacità di leggere tre righe di seguito
  • Individuazione immediata dell'allocazione del proprio apparato riproduttore
  • vista a raggi Q
  • lulloneria bosonica ipoproteica

Capirete che voleva catturare le streghe solo per impadronirsi dei loro poteri, come succede in tutti i giochi di ruolo.
Di converso il suo armamentario era piuttosto corposo. Oltre che sul manuale delle giovani marmotte, egli poteva fare affidamento anche sull'ignoranza, sull'abuso della credulità popolare, sulla corruzione, su ventordicimila miliordi di strumenti di tortura che in confronto quelli dell'Enigmista gli fanno una pippa, sulla fantasia personale sua e dei suoi superiori e infine sul silenzio dell'arbitro e dei guardalinee.

Gli alleati delle streghe

Quel gran figo del Maligno
  1. Satana: meglio noto coi nomi di Lucifero, il Maligno, Piero Scaruffi. Questa particolare tipologia di giocatore era praticamente invisibile. Esattamente come l'arbitro, l'aria e il senso civico della Santanché, pensate! Il suo ruolo era quello di accoppiarsi con le streghe e fornirgli tutti i mezzi e le conoscenze utili per controllare anche le antiparticelle. Non si sa che aspetto avesse, ma taluni dicono che fosse un caprone con corna, forcone, coda a freccia lampeggiante e ben dotato nel punto immediatamente sotto il baricentro del corpo. Non si è ben capito nemmeno cosa ci guadagnasse ma si suppone che avesse degli attriti di vecchia data con l'arbitro
  2. Animali vari ed eventuali: Topi, ragni, topiragni civette, allodole, serpenti, scarafaggi, corvi, gatti e dodo. Quest'ultimo pare si sia estinto durante la partita finale; per quanto riguarda il serpente, invece, visti i trascorsi biblici, si suppone fosse un travestimento di quel mona di Lucifero.
  3. Scienziati, cioè stregoni e quindi anche omosessuali
  4. Atei
  5. Ebrei e musulmani
  6. Bestemmiatori
  7. Gente comune dotata di un minimo di buon senso
  8. Hippies e vegetariani, o comunque altri adepti della Wicca
Il temibilissimo dodo. Osservate lo sguardo feroce e la tensione dei muscoli: una macchina di morte, sempre pronta a colpire!

Gli alleati dell'inquisitore

  1. Vicini di casa: individui disposti ad accusare le streghe pur di potersi appropriare del loro filo per il bucato
  2. Santa Madre Chiesa Cattolica Romana Apostolica
  3. Chiesa anglicana
  4. Spie, ben pagate per vedere gli asini volare
  5. Boia
  6. Sadici di ogni confessione
  7. Mitomani
  8. Donne, ma solo quelle portatrici malate di corna

I tifosi

Questa particolare categoria di giocatore-fruitore ha un ruolo stravagante all'interno delle dinamiche delle partite di caccia alle streghe. Era loro compito far surriscaldare gli animi dei partecipanti fino a spingerli allo sterminio di massa degli avversari. Sono stati spesso confusi con gli alleati degli inquisitori ma la cosa non ha nessun senso: a questi individui interessava veder scorrere sangue e aranciata, sentire urla di dolore, assistere a torture avvincenti e soprattutto sventolare bandierine e suonare trombette durante le esecuzioni. Per poi spaventarsi, provare raccapriccio, tornare a casa per il tè delle cinque, o per il dessert, e farsi prendere a cinghiate dalla mamma per aver violato il coprifuoco.
Molto spesso l'unica azione reale che essi compivano era catturare la strega e condurla dall'inquisitore. Logicamente nel tragitto alla tizia era offerto un assaggio gratuito di quello che l'avrebbe aspettata di lì a poco. Essendo dei gran vigliacchi, si accertavano che la strega non fosse in realtà una vera e propria strega; anche perché a nessuno farebbe piacere esser trasformato in una rana saltatrice e non poter più pigiare sui tastini del telecomando. O peggio ancora, non avere più dei testicoli da grattarsi in pubblico.

Modalità di gioco

La caccia alle streghe si volgeva all'incirca in tre tempi:

Alcuni partecipanti mentre si rilassano facendo stretching tra un tempo e l'altro

Primo tempo: un tizio a caso andava dall'inquisitore per denunciare una donna, accusandola di vilipendio alla religione, pratica di magia nera e bancarotta fraudolenta. Le motivazioni reali dell'accusatore erano sostanzialmente tre:

  • La donna era vecchia, brutta e malata. Quindi era una strega.
  • La donna era giovane, bella e in salute e non voleva dargliela. Quindi era una strega.
  • La donna non era né giovane né vecchia, né brutta né bella, né sana né malata. Ma era sua moglie e continuava a non volergliela dare. Quindi era una strega.
    Secondo tempo: i tifosi prelevano la strega e la portano dall'inquisitore che,

ispirato dalla divina provvidenza e guidato dal suo innegabile acume[citazione necessaria], individua in lei i marchi del Maligno, trova i testimoni che l'hanno vista copulare col caprone o che sono stati vittime delle sue malefatte, telefona alla zia Gisa per farle gli auguri di buon onomastico, tortura la strega fino a stremarla e farle confessare qualsiasi cosa la sua fantasia perversa gli suggerisca, la porta nel locale tribunale dell'Inquisizione e la fa condannare.
Terzo tempo: il momento clou. La strega viene pubblicamente arsa viva o impiccata, o annegata, o sculacciata e sotterrata. In quest'ultimo caso viva... Tutti urlano, piangono, applaudono e se ne tornano a casa
Vi state chiedendo che razza di gioco sia, visto che la strega non ha fatto praticamente niente e nessuno l'ha vista usare uno solo dei suoi poteri o delle sue armi? Bravi: avete capito tutto! Ma se aveste potuto farlo notare a un inquisitore vi avrebbe risposto che essendo una strega le sue armi sono invisibili e le sue arti talmente sottili e pericolose da ottenebrare anche la mente del più forte e pio degli uomini[citazione necessaria]. Evidentemente quest'ultima frase non sarebbe stata riferita a sé stesso; per di più avreste corso il rischio di finire sotto processo per queste eretiche osservazioni, brutti finocchi figli del peccato!

Diffusione mondiale dello sport

In oltre tre secoli la passione per la caccia alle streghe si diffuse peggio dell'aviaria e partendo con gli stessi presupposti. Ovunque ci fossero dei bipedi parlanti, e non mi riferisco ai pappagalli o ai merli indiani, nacquero dei circoli ricreativi il cui unico scopo era organizzare tali fastosi eventi. Dagli inizi del XIV secolo fino alla fine del XVIII, inquisitori e tribunali spuntarono in numero maggiore dei nei sulla faccia di Bruno Vespa.
Non si può dire lo stesso delle streghe: nessuno ne ha mai vista una. Almeno non viva e integra...
I paesi europei e gli Stati Uniti d'America parteciparono ai mirabolanti tornei, sfidandosi per stabilire quale fosse la nazione con più omicidi sulla coscienza. Vatican city, che allora iniziava a Napoli e arriva a Rio de Janeiro passando per Bressanone, ebbe un numero rispettabile di giocatori attivi e capaci.
Ma fu nulla in confronto alla potenza, alla rapidità e alla solerzia degli altri europei. Questi ultimi avevano dalla loro un'ottusità, sembrerebbe impossibile ma è così, maggiore di quella dei cattolici e per di più il genoma ariano-finnico li avvantaggiava notevolmente nell'arte della caccia. Non per niente, finite le streghe, iniziarono a dar la caccia a volpi, ebrei, caribù e renne. Facendo incazzare non poco quell'altro mito pagano di Babbo Natale. Non da meno furono gli americani, che già a quei tempi dimostrarono un'innata passione per le guerre preventive e per gli eccidi, sostenendo le accuse con fantasmagoriche dosi di crack assunto in dosi più che massicce. Quanto meno nel XX secolo sono stati capaci di riciclarsi e alimentare l'industria cinematografica con miriadi di filmucoli sulle notti di Salem e sulle streghe buone. Non si può dire lo stesso degli europei: nel vecchio continente non si decise mai se credere alle streghe fosse un'eresia punibile con una nuova caccia alle streghe, o se le streghe esistessero per davvero e quindi dovesse essere indetta una nuova caccia alle streghe. Vi sembra assurdo? Mica me lo sto inventando... Nella vana attesa che facciano pace col cervello e si decidano a darci il loro infallibile responso, consigliamo a chiunque di nascondere in cantina i poster di Harry Potter, le scarpette a punta, i cd di Mary Poppins, l'autografo di Strega Salamandra e soprattutto le scope elettriche. Meglio non rischiare.

Metodi di tortura e di punizione più in voga

Sedia "Dark Old Fashion". Modello super-lusso, edizione limitata. Della Inquisitori Riuniti&F.gli

Proponiamo di seguito una breve lista delle tecniche e degli strumenti che vennero maggiormente usati per ottenere una confessione spontanea e attendibile da parte di una strega.

  • Quattro salti con Tomas[2]: dotata di superficie in ferro riscaldata per far sì che la strega non dovesse soffrire il freddo o il tiepido. La sedia, perché di sedia trattasi, era di varie dimensioni, diverse forge e graziosissime varianti. Tutte rigorosamente full optional: chiodate e fornite di manette o blocchi per immobilizzare. Garanzia "soddisfatte o rimborsate". Nessuna è tornata a lamentarsi!
  • Il triangolo: originalissimo strumento, analogo all'"impalamento". L'accusata veniva spogliata e issata su un palo. Alla estremità era fissato un grosso oggetto piramidale di ferro la cui punta, occasionalmente e in modo del tutto fortuito, andava a infilarsi nel retto o nella vagina. Pare che in questi casi la strega fosse solita decidersi a "cantare". Sì, cantava: "Il triangolo no! Non l'avevo considerato!"[citazione necessaria].
  • Il rogo: una delle forme più suggestive di punizione sbeffeggiamento della giocatrice perdente e meglio noto col nome di "Combustione spontanea assistita". Il rogo era una grande manifestazione pubblica a cui accorrevano tutti. Bambini, paraplegici e neonati in prima fila. Si concludeva con brindisi, offerte di tartine e pacche sul culo degli inquisitori per il buon lavoro svolto.
  • La culla della strega: la strega veniva chiusa in un sacco legato a un ramo e veniva fatta continuamente oscillare. Esclusivamente per farla addormentare, logicamente! Stranamente il dondolìo causava profondo disorientamento e poteva indurre a confessare persino la partecipazione a Matrix. Unici effetti collaterali erano le allucinazioni. L'antesignana dell'LSD. Molto meno piacevole, ma in compenso era legale!
  • Il supplizio del trono: questo attrezzo consisteva in una specie di seggiola. La strega veniva posta in posizione capovolta, con i piedi bloccati dai cespi. Era una delle torture preferite da quei giudici che intendevano attenersi alla legge. Difatti la Convenzione di Ginevra e la Legge 194[3] prevedevano che si potesse effettuare una sola seduta interrogativa. Il trono, non lasciando segni permanenti sul corpo, si prestava ad un uso prolungato. Che linci questi inquisitori!
  • Lo sgabello: metodo molto semplice ma efficace: la strega veniva legata a una sedia e gettata in un fiume o in lago, se galleggiava era segno inconfutabile della sua stregoneria poiche l'acqua, elemento puro, la rifiutava, se non galleggiava non era una strega ma, in compenso, era sicuramente morta affogata. Che ci possiamo fare... Errare umanum est.
  • La cremagliera: era un modo semplice e popolare per estorcere ottenere confessioni. La vittima veniva legata su una tavola, caviglie e polsi. Rulli erano passati sopra la tavola fino a schiacciarle i brufoli e le verruche di cui era piena essendo una strega, e ottenendo notevoli miglioramenti dal punto di vista estetico. Occasionalmente poteva capitare che le si slogassero tutte le articolazioni.
  • La pera: strumento impiegato per via orale, ma neanche tanto,[4]andava man mano ad aprirsi negli orifizi delle donne che intrattenevano rapporti sessuali col Maligno. A volte poteva capitare che sortisse l'effetto di sbudellare o squartare la malcapitata. Ma che volete... Un attimo di distrazione può capitare a chiunque.

Fine della caccia alle streghe e nemici dell'Inquisizione

Insomma, come avrete potuto notare, andava tutto bene e tutti si divertivano fino a quando non arrivarono quegli "scartavetramaroni" degli illuministi. Questi puffi Quattrocchi iniziarono a sostenere che le streghe non fossero delle indemoniate che necessitavano dell'intervento di Padre Gabriele Amorth, delle schiave di Satana, delle ripugnanti creature dedite a riti sanguinari e vomitevoli; gli illuministi decisero che erano solo delle stupide e ignoranti isteriche, delle povere donne con abitudini bizzarre e antisociali. Insomma dobbiamo a loro l'attuale stereotipo! Le illuminate menti settecentesche sostennero che non c'era nessuna ragione valida per arricciare il crine di un cavallo[5], ammazzare una mucca mentre il contadino dorme, guastare un raccolto o rubare le uova dal culo della gallina. Cazzimma a parte, si intende. Ma a pensarci bene, oggi non si va a sfrangiare le palle al Demonio se un uomo ammazza il giardiniere per rubare un fiore per noi[citazione necessaria]. Si continua solo a dire che non è colpa di nessuno se lui è cretino...

Galleria fotografica delle più note streghe sfuggite all'Inquisizione corrompendo l'arbitro

In esclusiva per i lettori, il Nostro Inviato nell'alto dei cieli!

« Diffidate dei falsi profeti. Controllate sempre che sull'etichetta sia impresso a sangue INRI: l'unico marchio della crocifissione, originale e certificato dai nostri esperti. »
(Gesù)

Per dovere di cronaca informiamo i gentili ascoltatori che ci è arrivata in questo istante una telefonata direttamente dall'Altissimo.[6]
La mandiamo in onda sotto minaccia di morte per impalamento su gentilissima richiesta del Sommo, nonché beniamino delle folle. Direttamente in collegamento dalla sua villa di Malibù, a voi Cristo[7]:


« Cari figliuoli, è il vostro amato Gesù che vi parla. Ci tengo a risolvere una volta per tutte questa incresciuosa situazione. Sia chiuaro che né il mio babbo né io abbiamo mai preso parte o appoggiuato tali forme di sollazzo. E soprattutto che nessuno di noi qui sopra conosce quel tizio lì, con il foulard rosso. Non quello con il pizzo; l'altro! Di conseguenza egli non è legittimuato a parlare per conto nostro. Ah, bambini mi raccomando: andate a messa che mio papà si incazza e poi finite col culo a mollo come l'ultima volta. Ciuao, mamma! P.s. Satana, rimaniuamo per domani sera alle 20 a casa mia: ci sono anche Giordano, Buddha, Galileo e Maddalena. Passa a prendere Giuda, Caino e Gandhi; non dimenticuatevi il vino e stavolta nuiente trucchi. Amen »

Voci correlate


Note

  1. ^ "Dote" si fa per dire
  2. ^ Della ditta "de Torquemada &Co."
  3. ^ Vi ricordate che vi avevamo detto che delle regole c'erano?
  4. ^ Sì: erano fissati coi buchi ALTRUI.
  5. ^ Mi ero dimenticata di dire che le streghe avevano una fissazione per le acconciature degli equini
  6. ^ In casi come questo è bene usare il maiuscolo. Non si sa mai...
  7. ^ Applaudite, figliuoli. Che è meglio!