Benito Urgu

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Il monte Benito, con i suoi 7.806 metri di altitudine (7.852 contando anche il berretto) domina incontrastato sui monti della Barbagia
« E lassa s'erveche, picca su caddu, curre curre a ti cambiare pro su twist ballare bogadi su gambale ahahaha pro ballare su twist!!! »
(Picca su caddu, uno dei tanti successi di Benito Urgu)
« E lassa s'erveche, picca su caddu, curre curre a ti cambiare pro su twist ballare bogadi su gambale ahahaha pro ballare su twist!!! »
(Testo del numero inscenato da Benito Urgu in ogni sua apparizione televisiva)
« E lassa s'erveche, picca su caddu, curre curre a ti cambiare pro su twist ballare bogadi su gambale ahahaha pro ballare su twist!!! »
(Benito Urgu su qualsiasi cosa)




Benito Urgu (Mussolinia, 1930) meglio noto come quello di Picca su caddu, è un celeberrimo cantautore sardo nonché l'unico abitante di Oristano insieme a Cristian Cocco(e i tenorenis per Striscia la notizia Ajò!!).

Biografia

La casa di Benito Urgu

Le origini

Benito Urgu nasce ad Arborea, allora Mussolinia, da padre sardo e madre veneta. Lui era un eremita, a diciassette anni si era ritirato sul monte Cuccuréddus (comune di Gonnosfanàdiga) dove trascorreva una vita tranquilla e meditativa ingroppando quotidianamente le sue pecore. Si recava in paese soltanto per vendere carne da macello, e nelle sue rare conversazioni si esprimeva a versi che suonavano come "UUUuUuuUrgh!!!". Lei invece era l'escort sulla nave che aveva trasportato gli emigrati veneti nel territorio di bonifica di Arborea, su ordine del duce in persona. Si conobbero in un locale di Terralba. Su testimonianza del gestore, abbiamo riportato il seguente dialogo:

- Madre: “Ciao, fustacchione. Cosa ci fa un uomo così forte e affascinante in questo porcile?”
- Padre: “UUUuUuuUrgh!!!”
- Madre: “Uao! Che impeto! Di tutti i giovani che ho visto servire il re e la patria non ce n'è uno che valga un decimo di te!”
- Padre: “UUUuUuuUrgh!!!”
- Madre: “Vedo che non sei in vena di chiacchiere. Bene, andiamo al sodo. Si scopa?”
- Padre: “(appare felice) Ugh! Ugh! Ugh!”

Nove mesi dopo, nasce un bambino che avrà nome Benito, per volere della madre, e cognome Urgu in onore del padre.

L'infanzia

Molly, la pecora che il povero Benito dovette impegnare

Correva l'anno 1954 quando Benito Urgu scoprì che nel mondo della musica non esistevano solo i cori pastorali e i balli sardi. Avvenne un giorno nella discoteca Gaudì ad Oristano, in cui, dopo 16 ore di esecuzione ininterotta del celebre passu torrau, irruppe una banda di continentali assuefatti da un nuovissimo genere musicale, che volevano diffondere anche nell'isola. Il giovane Benito era lì, quando quella musica indiavolata venne eseguita per la prima volta nelle umili vallate del Campidano, peraltro suscitando grande scandalo tra le comari del luogo che passando si facevano il segno della croce. Fu così che egli scoprì il twist.

Tutto preso dalla gioia della scoperta, impegnò la sua pecora da monta preferita per comprarsi un giradischi in simil-legno che fuzionava a malapena, ma gli permise di ascoltare e riascoltare quei ritmi scanzonati. Purtroppo i suoi genitori non approvarono il suo comportamento e lo mandarono in esilio sull'isola del Mal di Ventre affinché meditasse sull'improponibilità delle forme d'arte continentali e si pentisse delle sue cattive inclinazioni. Ma Benito amava la sua terra, e anzi, dopo aver trascorso 40 giorni e 40 notti nutrendosi di lucertole, moscerini e acqua di mare ebbe un'illuminazione: la risposta era... scrivere una canzone twist in sardo!!

Fuga dall'isola

Le lucertole lo deridevano, i moscerini lo deridevano, i pesci lo deridevano, sarebbe stato pronto a giurare che perfino le rocce lo deridessero, ma si decise ad attribuire questa sensazione al fatto che per distrarsi aveva preso l'abitudine di leccare rane[1]. Il suo progetto era semplice, scappare, prendere il primo treno per Casteddu (oggi Cagliari) e trovare qualcuno che fosse disposto a finanziarlo. Ed ecco che in lontananza vide apparire una barca stracolma di turisti tedeschi, grassi, tonti e bianchi come mozzarelle. "I kartoffeln!" pensò. Con balzo felino ed abile mossa, il nostro eroe si tuffò nelle gelide acque del Sinis, scattò come un siluro alla velocità di 3'000 nodi, gettò in mare i tedeschi, rubò la barca e cominciò a remare come un ossesso. Sfortunatamente la rude vita di biddaio non doveva aver giovato al suo cervello quanto ai muscoli, perché andò dalla parte sbagliata, e invece di sbarcare a Torregrande finì a Ciudadella de Maiorca nelle baleari. Ma credete che questo lo abbia gettato nello sconforto? Nossignore, non Benito Urgu! Nella speranza di fare fortuna, trovò a Ibiza un locale dove esibirsi cantando le sue canzoni twist preferite, e guadagnò, guadagnò tanto da potersi pagare il viaggio di ritorno diretto ad Alghero. Non sarebbe stato pronto a tornare, comunque, finché non avesse realizzato il suo sogno di scrivere una canzone twist in sardo. Ci aveva già provato tante volte, ma una lingua rozza, sgrammaticata e priva di ogni musicalità come il sardo, come poteva rientrare nella metrica di una canzone twist?

Il mito: Picca su Caddu

Il significato dell'espressione picca su caddu è "prendi il cavallo".

La sua grande occasione si presentò quando dei turisti madrileni gli si accostarono dopo la sua esibizione serale.

- turista1: “Mi hanno detto che vieni da un'isola italiana.”
- Benito Urgu: “Eh!! Sardigna si giamat, o calloi!”
- Turista2: “Sardegna? Allora sei sardo!”
- Benito Urgu: “Minka 'e cuaddu si seu sardu!”
- Turista1: “Ma sardo sardo?”
- Benito Urgu: “Sardissimo!”
- Turista1: “Dimostralo!”

E come per incanto Benito sentì un canto provenirgli dritto dall'anima,[2] guardò il turista diritto negli occhi, impugnò il microfono, prese fiato e...





EEEEEEEEEEEEEEEEEE......


E lassa s'erveche, picca su caddu, curre curre a ti cambiare pro su twist ballare bogadi su gambale ahahaha pro ballare su twist!!!

I barrittas, gruppo musicale di Benito Urgu, tutti in posa col vestito buono per l'occasione.

Una nuova era

La canzone aveva suscitato grande stupore, ma il più sconvolto di tutti era lo stesso Benito, a cui pareva di essere stato posseduto da una qualche forza mistica derivata dalle vibrazioni celesti che erano state evocate durante i riti tribali dell'età nuragica, le quali avrebbero aleggiato per secoli sulla sua isola natale salvo poi concentrarsi in qualche anfratto del suo essere e sprigionarsi in un colpo solo dando luogo alla manifestazione di una potenza oscura e inarrestabile proveniente da una fonte che va al di là dello stesso concetto di esistenza! Ma potevano anche essere le leccate di rane.

Comunque stiano le cose, il turista madrileno con cui aveva parlato era un ricco produttore discografico, che gli offrì di lavorare per lui per un salario di 20'000 euro al mese. Sfortunatamente all'epoca gli euro non erano ancora in circolazione, così il povero Benito dovette rifiutare. Ma in pochi anni riuscì a trovare un agente onesto che gli permise di sfondare sulla televisione sarda.

Il crack

Proprio quando la sua carriera era giunta al culmine del successo, Benito ricevette un'orrenda notizia. Correva l'anno 1989, lui stava bevendo un caffè in piazza Roma pensando ai fatti suoi, quando tutto ad un tratto la porta fece "slang", il guerciò entrò di corsa con una novità, dritta, sicura, si mormorava che i cannoni avessero fatto "bang". Molly, la sua pecora da monta preferita, era molto malata: aveva preso la peste, il colera, la tubercolosi, il morbillo, la scarlattina, l'otite e gli orecchioni. "Ha!" disse Benito. "La mia Molly già guarisce in fretta, mì che è giovane e forte, manco 134 anni c'ha!!" Ma il guercio, senza fare una piega, gli rispose che aveva anche l'Alzheimer, il morbo della mucca pazza, l'aviaria, la febbre suina e anche un po' di cancro ai testicoli. "Minka 'e cuaddu!" rispose lui, toccandosi accuratamente i suoi. La vita di Benito stava per cambiare irreparabilmente.

Una corsa disperata contro la morte

Una minuscola Apixedda verde bottiglia sfrecciava sulla 131 alla velocità di 20km/h in quel mercoledì di maggio. Tre figure in preda all'angoscia erano i suoi passeggeri. Nel cassonetto c'era la povera Molly, in fin di vita. All'interno, il guercio, che agitava un fazzoletto bianco per far togliere di mezzo le macchine davanti. E al posto di guida, Benito Urgu.

Arrivati all'ospedale di Ghilarza, Benito e il guercio neanche si fermarono per parcheggiare, ma sfondarono l'ingresso gridando:"È un'emergenza!! Questa pecora ha la peste, il colera, la tubercolosi, il morbillo, la scarlattina, l'otite e gli orecchioni!". "Ha!" sbottò il primario, che si stava prendendo un caffé. "Abbiamo cose più importanti a cui pensare, noi. Guardate che questo mica è uno studio veterinario!" "sì, ma ha anche l'Alzheimer, il morbo della mucca pazza, l'aviaria, la febbre suina e anche un po' di cancro ai testicoli!" replicò il guercio, sbracciandosi per trattenere l'amico che aveva già estratto la leppa e si stava avvicinando pericolosamente urlando mincamiaticoddidiobbruttuscimprufizzebbagassadua...

La fine

Molly non ce la fece. La ricoverarono d'urgenza, riuscirono a curarle tutto, ma due giorni dopo morì di vecchiaia. E il povero Benito, distrutto dal dolore, si ritirò per sempre dal mondo dello spettacolo, lasciando un vuoto incolmabile nei nostri cuori.

L'ho scritto, l'ho scritto, ora mi togli quella leppa dal collo per favore?? Sì, sì, ora la pianteranno di dire che sei uscito di scena perché non ti caga più nessuno... E porta via quella pecora, che ha la rabbia!

Album

Un giovane Benito Urgu mentre picca su caddu (che in realtà sarebbe unu cuaddu)

Picca su caddu

Il suo primo album, Picca su caddu, comprende i seguenti successi:

1)Intro

2)Picca su caddu

3)Picca su caddu remix

4)Picca su caddu karaoke version

Picca su caddu 2, la vendetta

Con Picca su caddu 2, Benito Urgu ha ampliato notevolmente il suo repertorio musicale[3]:

1)Intro

2)"Sì, questo è proprio Picca su caddu 2"

3)Picca su caddu

4)Pro ballare su twist[4]

5)Introduzione a "Picca su caddu" del 17/3/06 su Sardegna Canta

6)"Picca su caddu" del 17/3/06 su Sardegna Canta

7)Picca su caddu

8)Commento della Gialappa's band a Picca su caddu

9)Ringraziamenti

Ghost track: Picca su caddu

Anche Harry Potter picca su caddu.

Curiosità

  • Benito Urgu è sardo.
  • Benito Urgu è più vecchio di un vecchio vecchietto molto vecchio. Con questo si intende che è davvero davvero vecchio.
  • Gli piace la lasagna. E poi gli piaci tu.
  • Benito Urgu È.
  • Benito Urgu ce l'ha lungo 9001 tonnellometri.
  • Benito Urgu è sardo sardo.
  • Benito Urgu non si è mai appeso alla coda di un aeroplano nudo come un verme.
  • Se in una notte di luna piena ripeti per 666 volte uddac us accip davanti allo specchio, potrebbe apparire Benito Urgu.
  • Benito Urgu è sardissimo.
  • Da qualche parte nel mondo, in questo preciso istante, Benito Urgu sta respirando.
  • Quando Benito Urgu si annoia, lascia le erveche, prende il cavallo, corre corre a cambiarsi per il twist ballare, e boga il gambale ahahah per ballare il twist!

Note

  1. ^ e non sbagliava
  2. ^ un po' come quando Sailor Moon usa il cristallo di luna
  3. ^ alla faccia di chi dice che il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista
  4. ^ sembra identica a Picca su caddu, ma nel pronunciare la parola "ballare" la tonalità di voce viene aumentata di mezzo decibel

Voci correlate

Link esterni