Battaglia di Alamo

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia liberale, liberista e libertaria.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

"Jim, tu che ci vedi bene, cos'è quel polverone esagerato laggiù?"
"A occhio e croce 6000 messicani incazzati... Davy, ho un brutto presentimento!"
(ultimo colloquio di Davy Crockett e Jim Bowie ad Alamo).

La Battaglia di Alamo fu una scaramuccia che avvenne nel 1836 tra le forze messicane e texane durante la rivoluzione texana, passata alla storia come lo scontro del secolo solo per colpa dei film di John Wayne.
L'attacco iniziò alle 15:30 circa, subito dopo la siesta, per venire incontro alle esigenze irrinunciabili dei soldati messicani.
Per una "soffiata fasulla", questi ultimi sovrastimarono le forze nemiche, quindi si presentarono con circa 6500 uomini contro i 187 texani. Accortosi dell'errore, il Generale Antonio de Padua María Severino López de Santa Anna y Pérez de Lebrón[1] (detto "Santana" perché suonava la chitarra per diletto) offrì agli assediati la possibilità di una resa onorevole, il Tenente Colonnello William Barret Travis (detto "Menefrego"), dalla finestra sopra il portone, pisciò in testa al generale messicano (fattore che, durante una trattativa, non rappresenta l'apice della buona creanza e un incoraggiamento a continuare).
Il negoziato subì uno stallo e, per non farci notte, si decise di continuare con i cannoni. L'assedio terminò il 6 marzo con la presa di Alamo, la morte di tutti i 183 difensori texani e lo stupro delle quattro suore della missione da parte dei 6500 messicani.

« Se vi arrendete vi prometto tarapìa tapiòco prematurata come se fosse salvavita! »
( Il generale Santana tenta di negoziare col nemico.)
« Vieni qui che ti spano il buco escretore!! »
( Il tenente colonnello Travis chiude le trattative, declinando l'offerta con eleganza.)

Contesto storico e strategico

Il Tenente Colonnello Travis e il Sergente Maggiore Hartman[2] studiano lo schieramento messicano.

Nel dicembre del 1835, l'esercito messicano guidato dal Generale Martin Perfecto de Cos, fu uccellato bravamente dalle forze texane guidate dal Maggiore Edward "Chupa Chups" Burlenson durante l'assedio di Bexar. Le armi e le munizioni immagazzinate nella città di San Antonio caddero nelle mani dei rivoltosi. Di qualche fucile e tre cannoni arrugginiti non fregava nulla a nessuno. Quello che faceva rodere il "chiccherone" a Perfecto, era perdere la collezione di sombreri che gli aveva lasciato suo padre.
Inventando di sana pianta, scrisse un rapporto per i vertici militari in cui elencava l'enorme arsenale perduto, che comprendeva:

Non tanto per il resto, quanto per capire cosa minchia fossero le atomiche, arrivò l'ordine perentorio di prendere Alamo.

I due schieramenti

Il Generale Santana ordina la carica al sanguinario[3] Maggiore Cabrón.

Le forze texane in campo potevano contare sulla grande esperienza militare del Tenente Colonnello Travis, che batteva regolarmente a Cluedo il Generale Custer da quasi due anni. Aveva fortificato la missione, dentro le cui mura trovavano riparo:

  • 93 effettivi dell'esercito del Texas, compresi gli stessi Travis e Hartman. Erano tutti veterani che avevano combattuto con George Washington. La mascotte del gruppo aveva 63 anni, la tisi e una gamba di legno; era il soldato più in forma;
  • 57 "Tennessee Mounted Volunteers" esperti combattenti comandati da Davy Crockett, tutti col cappello di castoro e, visti i 45° della primavera texana, tutti sudati e puzzolenti come mufloni a ferragosto. A loro fu affidata la difesa dell'ala Nord, di bassa rilevanza strategica, ma almeno non erano controvento;
  • 33 miliziani dei "New Orleans Greys" al comando di James Bowie. Erano tutti vestiti da contadini ma in realtà erano smaliziati fattori e, a parte il badile e il loro membro, non avevano mai impugnato altro in vita loro (tantomeno un fucile);
  • 4 suore armate di rosario a pallettoni.
Il tenente colonnello Travis, vista la mal parata, tenta di fuggire nottetempo.

Il bilancio ufficiale fu di 183 morti, delle 4 suore si persero le tracce.
L'enorme macchina bellica messicana rispondeva in primis allo spietato luogotenente del Generale Santana, il Maggiore José Pocho Clemente Siqueiros de León y Letamayo de Cabrón[4], chiamato da tutti Cabrón o Letamayo (anche se lui non voleva e avrebbe preferito "Fifì"). La truppa era così formata:

  • 4800 fantaccini, malnutriti, sottopagati e scarsamente motivati, però costantemente riforniti di Peyote, Mezcal e Tequila bum bum;
  • 800 cavalieri, che disponevano di 400 cavalli e 400 lance e facevano a turno ad avere gli uni o le altre. L'efficacia di questo dettaglio organizzativo era messa in dubbio da alcuni ufficiali che avevano fatto le elementari;
  • 200 ufficiali, che giocavano tutto il giorno a scopone scientifico presso la base tattica, messa "prudentemente" a circa 30 miglia da Alamo;
  • 150 artiglieri, che disponevano di 3 carri pieni di fionde e 14 cannoni. Questi ultimi venivano sorteggiati (o giocati a birra e salsicce) per chi doveva usarli all'indomani;
  • circa 60 tra muratori, manovali e carpentieri, pronti a scavare trincee, preparare muri per la difesa e costruire portici per la siesta;
  • circa 50 tra cuochi, camerieri e barman. Come risaputo, il messicano sembra "tracagnotto e volgare"[citazione necessaria] ma ama le comodità.

Il bilancio ufficiale fu di 3427 morti, di cui quasi 3000 per la zuppa di armadillo cucinata la sera prima dell'assalto.

La battaglia

Il generale Santana concede l'onore delle armi ai nemici caduti, poco prima di festeggiare con vino e putt suore.

L'attacco fu condotto dai messicani in maniera professionale e scientifica. Per fiaccare la resistenza dei texani, il giorno cannoneggiavano la missione e, durante tutta la notte, i mariachi cantavano a squarciagola per impedirgli di dormire. I messicani, tra l'altro, pubblicavano su Facebook alcuni fotomontaggi realizzati con Photoshop, in cui venivano ritratti mentre gozzovigliavano e sorseggiavano mojito, allietati dalle più belle danzatrici del west. E i texani rosicavano di brutto.
Dopo nove giorni di assedio, alla notizia che le scorte di tequila cominciavano a scarseggiare e quindi erano sospese fino a nuovo ordine, circa 4000 soldati entrarono in sciopero e iniziarono una siesta ad oltranza. I rappresentanti dei sindacati CIP e CIOP, dopo due giorni di trattative, ottennero il ripristino del 12% della razione giornaliera. I reparti di cavalleria usarono la testa dei sindacalisti per giocare a polo.
Alla fine Cabrón ebbe il classico lampo di genio, promise adeguate scorte a circa 1700 uomini (che secondo sue stime sarebbero bastati per finire il lavoro) e questi accettarono.
Prima della battaglia Santana diede l'ordine di issare una bandiera rossa per indicare ai difensori che l'attacco sarebbe stato senza quartiere, fino allo sterminio del nemico. I texani issarono una bandiera marrone, a significare che potevano "andare a cagare". Il 6 marzo, l'esercito messicano prese il forte dopo aspri combattimenti corpo a corpo. La puzza di sudore che proveniva dall'ala Nord, dove si era attestata l'ultima sacca di resistenza al comando di Davy Crockett, convinse lo schifiltoso Santana a farli murare vivi.

I Marines riconquistano Alamo su ordine del Presidente John Wayne.

Le cronache dell'epoca non furono molto chiare riguardo il bilancio delle vittime:

  • Per i texani, gli eroi di Alamo uccisero circa 1800 messicani;
  • Per i messicani, i loro morti furono 12 e i rivoltosi uccisi circa millemila;
  • Ai peruviani non fregò niente di contarli;
  • i pigmei Baka sanno contare fino a sette e quindi nemmeno ci provarono.

La tradizione racconta che il colonnello Travis tracciò con la spada una linea sulla sabbia, invitando coloro che non volevano restare nel forte (e probabilmente morire) ad attraversare quella linea. Travis, originario dell'Oklahoma, disse questo in dialetto Choctaw (parlato sui Monti Ouachita) e non lo capì nessuno, per questo restarono tutti.
Qualche tempo dopo, nella battaglia di San Jacinto, le forze di Santana furono sconfitte dalle truppe texane guidate da Sam Houston, che usò il grido di battaglia: "Ricordatevi di Alamo". I soldati risposero in coro "Sìììì! Mò ce lo segnamo!!".

Curiosità

  • La foto qui sopra è stata recapitata in busta anonima al quotidiano texano Laredo Morning Times, l'attendibilità è tutta da verificare.
  • L'utilità della stessa sezione "Curiosità" è in forte dubbio.
  • Anche l'intera voce si poteva evitare.
  • Vabbè, oramai è fatta.

Note

Template:Legginote

  1. ^ Può sembrare inventato ma è il vero nome.
  2. ^ Bisnonno di quello molto più famoso.
  3. ^ Si vede dallo sguardo.
  4. ^ Può sembrare inventato e invece è di fantasia.

Voci correlate

Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 29 aprile 2012 col 40% di voti (su 15).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

Proponi un contenuto da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni