Battaglia del grano

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(Benito Mussolini a una spiga di grano alta cinque metri che sta tentando di ucciderlo)

La battaglia del grano fu un epico scontro tra Benito Mussolini e un esercito di spighe di grano assassine, da cui Michael Bay ha tratto un film.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Battaglia del grano

Antefatto

Mussolini intento a spezzare le reni a uno stelo di grano.

Roma, 1922. Il pugnace Benito Mussolini, primo classificato alla Marcia su Roma, salì al potere manganellando gli oppositori politici come se non ci fosse un domani. Il suo primo atto ufficiale consistette nell'autoproclamarsi Padre degli Italiani. Grave errore.
Trenta milioni di donne italiane lo trascinarono in tribunale sostenendo che se lui era il padre degli italiani, allora doveva sganciare gli alimenti per i figli. Una controversa sentenza della magistratura, già allora avversa ai despoti pelati, diede loro ragione e condannò Mussolini a pagare centosedici miliardi di lire.
Benny, fingendosi cerebroleso su consiglio del suo legale Carlo Taormina, ricorse in appello e riuscì a far modificare la sentenza: al posto dei centosedici miliardi era tenuto a versare a ciascun figlio mezzo chilo di farina di grano al mese, più un ossobuco a Natale.

Purtroppo la produzione di frumento italiana era appena sufficiente per permettere a Mussolini di farsi una bruschetta ogni venerdì sera. Il duce diede ordine ai migliori scienziati del Regno Italiano di trovare un modo per aumentare la produzione, ma non ottenne risposte soddisfacenti. Anzi, non ottenne proprio risposte, visto che i migliori scienziati del Regno Italiano erano tutti in coma (triste conseguenza della fuga di cervelli già in corso).
Mussolini scese allora in campo personalmente, ma i suoi metodi basati sul pestaggio e sull'intimidazione non ebbero effetto sulle tenere piante di grano.

Finalmente, dopo un'accurata ricerca su Yahoo! Answer, Mussolini scoprì il nome di Nazzareno Strampelli, agronomo, genetista e primo uomo a essere riuscito a far accoppiare Sara Tommasi con il pomello di un letto.
Mussolini convocò Strampelli nel suo ufficio (suo di Strampelli) e, dopo avergli offerto dell'olio di ricino da quel perfetto padrone di casa che era, andò subito al dunque:

« Voi siete in grado di decvplicare la prodvzione italiana di frvmento in cinqve anni? »

La risposta di Strampelli fu altrettanto diretta:

« No. »

Eccellente”, disse Mussolini compiaciuto, “mettetevi svbito al lavoro.

La battaglia

Strampelli, a cui Mussolini aveva rapito moglie e figli per motivarlo, mise a punto un fertilizzante naturale mischiando potassio, azoto, fosforo, forfora, zyklon B, crescina ed eccitante per cavalli. Fece spargere questa mistura su tutti i campi di frumento dello Stivale, e inoltre incaricò un centinaio di mental coach di sdraiarsi tra le piante e di sussurrare loro:

« Cresci! Puoi farcela! Credi in te stessa! Cresci! »
Mvssolini vs Spartaco, il documentario dell'Istituto Luce basato sulla battaglia, fu il più grande incasso ai botteghini dell'estate 1925.

Il raccolto fu ottimo: le spighe nate col metodo Strampelli erano alte cinque metri e di un giallo così intenso che i contadini erano costretti a indossare occhiali da sole.
Nel biennio seguente la produzione di grano crebbe vertiginosamente e di pari passo si ridussero i costi della manodopera, visto che le spighe svilupparono una coscienza propria e presero l'abitudine di mietersi e di accatastarsi sui carri da sole.

Nel 1925 arrivarono i problemi: le spighe impararono a parlare e, forse plagiate dai sindacati, iniziarono a lamentarsi della propria condizione. A Capua un gruppo di spighe rivoltose, guidate dal loro capo Spartaco, uccise i braccianti e al grido di “Umani, faremo farina con le vostra ossa!”, si diresse a Roma per deporre il governo.
Rinforzata dalle spighe che arrivavano a frotte da ogni parte d'Italia, l'orda gialla avanzò inarrestabile, bruciando gli stabilimenti della Barilla e uccidendo tutti gli umani che gli capitavano sotto tiro, a parte i celiaci.

Quando l'esercito di spighe arrivò a Roma, Galeazzo Ciano fece sbarrare le porte e accese il fascio-segnale per avvertire Mussolini, che era impegnato in una caccia al nusbari in Etiopia. La culla della cristianità e della coda alla vaccinara stava ormai per soccombere, quando Mussolini captò la richiesta di aiuto:

« Porco Matteotti, ma qvello è il fascio-segnale! Devo intervenire immantinente! »

E con un balzo tornò a Roma. Le spighe, forti della superiorità numerica, tentarono di sopraffarlo, ma Benny era avvezzo alla pugna e le stese una dopo l'altra con i suoi mirabolanti montanti (uppercut in epoca fascista non si poteva dire). Mentre Donna Rachele gli si stringeva al petto, Mussolini osservò il cadavere di Spartaco, e proclamò:

« Non eri per niente dvro, grano! »

Tutti i presenti si misero a ridere. O furono costretti dagli squadristi a farlo.

Il bilancio di guerra

Al termine della pugna, Mussolini contempla soddisfatto ciò che resta delle forze nemiche.
  • La battaglia del grano si concluse con 354 morti, 782 feriti, 89 dispersi, 11 Panda ribaltate e 3 cassonetti in fiamme.
  • Strampelli venne fucilato per inettitudine.
  • Galeazzo Ciano venne fucilato per inettitudine.
  • La donna delle pulizie di Mussolini venne fucilata per inettitudine (aveva sbagliato a stirare una camicia).
  • Fu fucilata anche la camicia per ribellione.
  • La coltivazione del grano venne abolita e l'Italia divenne il più grande produttore al mondo di soia.
  • Quando anche la soia geneticamente modificata tentò un colpo di stato, l'Italia si mise a coltivare sassi.
  • I sassi ora coltivati erano più duri e pesanti rispetto ai precedenti, una grande conquista per l'Italia fascista, che poteva ora mostrare al mondo i buoni frutti dell'indottrinamento fascista e della propria fortezza.

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