Armando Ceroni

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« Quel tipo di filosofia per cercare di potenziarti da un punto di vista squisitamente organico! »
(Dalla telecronaca di Bellizona-Gossau del 16.12.2007 su TSI 2)
« Ma attenzione! Quella partita che assomigliava inizialmente ad una tranquilla passeggiata di una domenica pomeriggio si trasforma improvvisamente in una gita al lunapark »
(Tipico intervento telecronistico di Armando Ceroni)

Armando Ceroni è un giornalista sportivo svizzero, nonché attuale (e perpetuo) presidente della Svizzera.

L'infanzia

Armando cresce da un incontro amoroso tra Kubilay Türkilmaz e il Bigio negli spogliatoi del Sementina. In gioventù scopre di avere una dote sovrannaturale: leggere nel pensiero di ogni persona e conoscere tutta la sua vita con uno sguardo. Paradossalmente, egli non sa di essere nato dal fatidico incontro tra i due innamorati testé citati, ma crede di essere stato portato da una cicogna alla porta degli studi "RSI" (Radiotelevisione Svizzera Italiana).

Il sommo poeta dello "svizzero"

Il nostro eroe si afferma nel panorama letterario svizzero componendo poemi e prose di altissimo livello in lingua svizzera. Era così bravo che persino gli amici italiani si sono convinti che lo svizzero fosse la vera lingua che stesse dominando il mondo, persino il Cavaliere lo imparò per farsi i lifting dal Peo. Si dice inoltre che Mr. Brown sia andato in depressione quando milioni di italiani smisero di "imparare" l'inglese attraverso le canzoni dei Finley.

L'ascesa in campo

Quando Armando si capacitò del suo successo, decise di lasciare il mondo letterario dopo continue minaccie da parte di Mr. Brown e soprattutto dopo le lettere d'amore ricevute dai Finley e da Paolo Meneguzzi. Scelse dunque di dedicarsi all'attività di giornalista sportivo, in coppia con suo padre Kubi. Ma neanche qui ebbe pace, non potendo controllare i suoi superpoteri, a ogni partita rivelava gli intimi segreti di ogni calciatore di ogni squadra e nazionalità, oltre che incantare senza volerlo milioni, anzi miliardi di telespettatori basiti dai suoi oramai sempre più frequenti neologismi dello svizzero.