Amerigo Vespucci

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« Terra! Terra! »
(Un mozzo dalla nave di Vespucci.)
« Quello è il Portogallo. Tu devi guardare di là! »
(Amerigo Vespucci corregge un mozzo imbecille.)
« Io battezzo questa terra disabitata col nome di America! »
(Amerigo Vespucci.)
« Eh no, cazzo!! Qua ognuno viene e ci cambia i nomi delle terre! Ora ci tocca impararne un altro! »
(Il capotribù della “terra disabitata”.)
Quel bel figo di Amerigo Vespucci. Per gentile concessione di Tuttovela.

Amerigo Bellofigo Vespucci (Firenze, 1454Siviglia, 1992) è stato un navigatore, esploratore, conquistatore, radioamatore e ciclomotore italiano. Fu inoltre uno dei cinque principali navigatori italiani dell'epoca dei cinque principali navigatori italiani. Figlio di Lisanna Federigo e di Sergio Endrigo, Amerigo viveva diviso tra le boiate imparate all’Università e l’ottusa ignoranza del padre, che vendeva enciclopedie vaticane porta a porta. Queste enciclopedie, divulgate dallo Stato della Chiesa erano lunghe 27 pagine, così riassumibili:

  • Dio governa tutto.
  • Dio ti vede quando sei a letto, perciò non fornicare.
  • Dio ti vede quando sei in bagno perciò non masturbarti.
  • Dio ti vede quando dormi perciò non sognare.
  • Dio ti vede quando sei sveglio perciò non svegliarti.
  • Dio ti vede perciò non essere.
  • La Terra è quadrata.
  • La Terra è fatta dai paesi che già conosci perciò fatteli bastare.
  • Se cerchi per mare altre terre Dio ti maledirà e ti cadranno i coglioni nel sonno. Occhio.
  • Qualsiasi cosa accada fatti i cazzi tuoi! (principio generale della Chiesa cristiana)

Il padre di Amerigo oltretutto non era un tipo molto loquace. “Ricordati cosa insegna San Lorenzo: piglialo in culo e fai sempre silenzio” era solito dire al figlio in ogni occasione.

All’Università le cose non andavano meglio. Il professor Gianlando Baiocco, docente di teologia intimidatoria a scopo sottomissivo predicava sempre la storia del pastore scettico al quale Gesù forniva sempre prove della sua esistenza. Ma un giorno Gesù si scocciò di dargli prove e per punizione lo trasformò in un calzascarpe.

Teorie e scoperte dell’epoca

Le cartine di allora erano molto complete.

Le conoscenze geografiche dell’epoca erano piuttosto approssimative (gli atlanti di allora uscivano in edicola a puntate) e le teorie sulle terre emerse non avevano ancora raggiunto quel grado di perversione e fantasia che si ebbe ad esempio nel periodo in cui visse il povero Galileo Galilei. La Chiesa aveva messo tutti a tacere con la storia delle colonne d’Ercole come luogo del non ritorno per cui nessuno voleva disubbidire ai suoi dettami e trovarsi col culo sottosopra.

In questa sua sfrenata propaganda era d'altronde appoggiata dai suoi testimonial, ovvero da tutti i più grandi autori di best-seller teologici a scopo subliminale:

  • Sant’Agostino diceva che la terra doveva essere per forza piatta, perché se fosse tonda rotolerebbe via a ogni colpo di vento.
  • Mattanzio di Campogaio rilanciò dicendo che non solo la terra era piatta, ma lo era anche il sole.
  • Isidoro di Garfield, capoabate di San Menato al Monte, diceva che la terra poteva essere tonda, ma anche no.
  • Cassiodoro da Betlemme marittima diceva che la Terra non poteva essere tonda perché se lo fosse dovremmo vedere passare sempre gli stessi aerei ogni 45 minuti.
  • Il monaco egiziano Cosma Indicopleusto diceva che la Terra era un esempio perfetto di parallelogramma a 5 lati e che poteva con molta buona volontà essere una sfera, purché avesse almeno 4 lati, di cui uno l’ipotenusa degli altri sette.
  • Mentecatto da Monopoli, viceparroco dell’abbazia di San Ponzio Prelato cornuto e mazziato diceva che la Terra non poteva essere tonda altrimenti ci sarebbero stati serissimi cazzi con la forza di gravità per chi abitava di sotto. "Provate un po’ a pisciare a testa in giù" diceva nel suo Sermo Hemorroidarius.
Un modello così avrebbe fatto passare la voglia di viaggiare anche a Licia Colò.

Queste opinioni, tutte autorevolissime, non facevano altro che incutere paura e timore nel cuore dei fedeli. D'altro canto, solo pochi valorosi avevano osato mettere in discussione i dettami delle Sacre Scritture e tutti si erano fatti male:

  • Nel 25.000 a.C Anassimene da Melito provò a misurare la circonferenza della terra con un metro lunghissimo, partendo dall'Autogrill di Cesano Boscone. Quando fu vicino a ottenere la misurazione il metro si spezzò e dovette rimisurarla daccapo. Morì di stanchezza prima di terminare la seconda misurazione.
  • Nel 40 a.C. Naprossene e Deltacortene da Mobile Farmaci dedussero che il quadrato che ha per lato la distanza fra Siene e Alessandria d’Egitto era pari a 1/30 della distanza che separava Bisignano da Faenza. Successivamente moltiplicarono la distanza fra le due città per 5, per 30 e per 3,14, divisero tutto per 2 (che non guasta mai) e ottennero la loro misura del diametro terrestre. Di fronte a una dimostrazione simile è più scientifico dire che l’angolo del triangolo equivale al cubico del pubico, ma nel 40 a.C. gran parte dell’umanità viveva ancora sugli alberi e potevi dire cagate in libertà. Infatti i due matematici puntavano proprio su questo.

Eppure quel bel figo di Amerigo, nonostante l'ortodossia dell'epoca lo vietasse, non faceva altro che pensare all’esistenza di nuove terre. Alcuni piccoli, insignificanti indizi per la verità confermarono le sue idee. Ecco gli avvenimenti più significativi:

  • vide che la direzione del volo di molti uccelli era verso ovest
  • trovò una lattina di Coca cola in mare
  • sul retro di una sua T-shirt c’era scritto “MADE IN TAIWAN”
  • trovava spesso nella sua cassetta postale cartoline di un suo amico barman col timbro postale della Giamaica
  • una volta venne a trovarlo un suo zio di Las Vegas
  • ricevette per sbaglio un’interurbana da Città del Messico
  • tra i programmi di Intercultura figurava l'Indonesia

Tutte queste cose insinuarono qualche piccolissimo dubbio nella mente di Amerigo, che avendoci pensato per circa 4 mesi arrivò a porsi questa domanda:

Perché le poste giamaicane sono così lente?

E poi finalmente, dopo altri 6 mesi la fatidica domanda:

Che esistano dunque altre terre oltre Cinisello Balsamo?

Decise così di esporre questo quesito al padre il quale quando sentì codeste eresie voleva chiuderlo nel Monastero di Nostra Signora Lacrimosa Avvocata delle Cause Perse e farlo diventare suora. Ma Amerigo aveva un sogno nel cassetto, un sogno che faceva rima con vascello. Quindi aveva un sogno nel cestello, perché fa rima con vascello. O anche un sogno nel tinello... Non fateci caso, mi passerà.

Il catamarano di Vespucci, la Maria Dolores, conservato al Museo delle vergogne marine di Olbia.

La carriera da marinaio

Negli anni '400 per diventare conducente di velieri avevi 3 possibilità:

  • essere figlio di un conducente di veliero
  • essere figlio di un veliero
  • studiare per 7 anni all’Accademia Navale l’ingegneria navale

Amerigo, che per sua sfortuna non era figlio di un vascello di legno, avrebbe dovuto quindi mettersi di buzzo buono e sgobbare come un mulo algerino per imparare tutto sulle navi e la nautica, cosa che puntualmente non fece, parcheggiandosi all’Università come la maggior parte degli studenti dei nostri tempi. Nel 1489 appena laureatosi in Navalogia dei vascelli con una tesi sull’importanza del timone per non andare a sbattere sulle coste, il giovane Vespucci fece fagotto e partì per Siviglia dove incontrò Colombo a cui disse:

« Sei il mio mito. Non ho mai perso una tua puntata! »

Colombo ringraziò e gli lasciò una foto con dedica. Il giovane Vespucci ancora non immaginava che presto si sarebbe unito ai grandi navigatori che sacrificarono giovinezza e fondo pensione per inseguire nuove terre, per ricevere in cambio solo una parata cafona al proprio rientro e qualche busto coperto di cagate d’uccello una volta morti.

La grande occasione

Ferdinando II d’Aragona detto Nanduccio il mezzano decise di aprire villaggi Valtour in giro per le terre emerse. Per far ciò era necessario trovare nuove terre, magari mete esotiche. Allora c’erano parecchi manovratori di velieri abili, ma tutti avevano paura delle colonne d’Ercole e per non partire inventavano le scuse più assurde (ho mal di testa, ho lasciato la nave in garage, non sapevo che esistesse il mare, soffro il mal di mare, soffro il mal d’auto, ho già prenotato per l’Elba quest’estate) Nanduccio sembrava proprio scevro da speranze quando sentì parlare di un giovane bel figo di nome Amerigo, di scoprire nuove terre mai pago. Allora lo convocò rapidamente a palazzo e per montargli la testa gli affibbiò subito il titolo di direttore generale di vascello con pieni poteri e diritto di sodomia sull’intero equipaggio. Per rendere la farsa più plausibile gli appuntò pure:

  • La spilla di comandante di fregata
  • Una spilla dell’ACI
  • Una spilla degli Incredibili che aveva trovato nelle patatine
  • L’anello dell’uomo mascherato, rimanenza di un suo vecchio costume di carnevale

Gasato oltremodo da tanti gadget, Amerigo accettò di buon grado e l’indomani visitò il cantiere navale per vedere quale vascello gli sarebbe stato assegnato; in quel periodo il Castigliato d’Aragona non godeva di grandi entrate così il giovane Vespucci ebbe la Maria Dolores, un agghiacciante catamarano con le strisce sulla fiancata, che il sovrano spagnolo 5 anni prima cercò di rifilare a Colombo, il quale si rifiutò di portarsela dietro per paura che gli indigeni del Nuovo Mondo lo vedessero scendere da un catafalco simile. Era effettivamente una nave brutta, talmente brutta che venne varata col Tavernello, ma Vespucci non se ne rammaricò. Peggio fu sapere che l’equipaggio datogli era costituito in parte da marinai volontari, che accettavano il mare per sfuggire alla fame, alla povertà, alle proprie mogli. Re Nanduccio però capì la necessità del figo esploratore di avere accanto un gruppo di persone competenti che potessero dargli una mano nel viaggio e così gli affiancò un equipaggio scelto di uomini scelti tra cui figuravano uno speleologo, un estetista, un commercialista, un sommelier. Vespucci, memore dei consigli paterni, decise di fare come predicava San Lorenzo.

Una partita di carambola... ehm no, scusate, queste sono le rotte improvvisate da Vespucci.

Primo viaggio

Durante il primo viaggio Vespucci partì dalla Spagna e precisamente dal lato con le coste più basse, le migliori per salpare (dette per questo Pan di Spagna). Adesso c’è da ricordare che le cartine dell’epoca finivano tutte dopo le colonne d’Ercole con la simpatica scritta: QUI MUORI. Oltretutto avendo perso tempo all’Università le conoscenze navali di Amerigo Vespucci erano pari a quelle di un elettrauto. Per cui la Maria Dolores oltrepassato lo Stretto di Gibilterra andò praticamente alla deriva nella vastità dell’oceano. Amerigo cercò di sopperire all’ignoranza improvvisando, come fa Luca Giurato nei suoi programmi, e cominciò a dare ordini a cazzo di cane, che nessun marinaio riusciva a eseguire:

  • serrate l’albero di mezzana!
  • sollazzatemi il pennone!
  • portatemi un Martini con ghiaccio!
  • issate la vela di Ptòr, accanto alla mezzavela di Appthùr!
  • raddrizzatemi il paterazzo!
  • coagulatevi in coppie da 3!
  • direzione Sud-Nordovest!

La strumentazione di bordo era comunque ottimamente fornita con tutti i comfort dell’epoca: Amerigo poteva infatti contare su bussola, astrolabio, fermacarte in bronzo, accendisigari elettrico. Dopo qualche chilometro di viaggio il mozzo dell’albero di mezzana vide la terra e grandi furono i festeggiamenti a bordo della nave, come grandi furono i calci nelle palle del mozzo quando ci si accorse che stava guardando dalla parte sbagliata e che quello era il Portogallo che si erano appena lasciati alle spalle. Nei successivi 5 giorni lo stesso mozzo avvistò:

Poi venne sostituito. Amerigo annotava tutto quello che succedeva sul suo diario di bordo, e osservava attentamente il cielo; la notte del 23 agosto del 1499, durante la traversata dell’oceano scrisse:

« Mi ha cagato in testa un gabbiano. »
Non tutte le terre scoperte erano disabitate.

Dopo mesi e mesi di scorbuto, gonorrea, gravidanze isteriche e malattie varie ecco che finalmente il navigatore vide una terra che non assomigliava a nessuna di quelle che conoscevano già (buon segno). Sceso sulla sua spiaggia cristallina Amerigo si mise ginocchioni stando attento a non avere nessuno alle spalle, baciò la sabbia, ne sputò il catrame, fece una pisciatina in mare sicuro di non essere visto e battezzò questa terra in onore del suo amico e compagno di studi Giacomo Passero col nome di Passera. Avendogli fatto notare l’ambiguità del nome Amerigo lo sostituì dopo 3 giorni, dedicando stavolta la nuova terra a Cristoforo Colombo e chiamandola quindi Colombia. Frattanto però la notizia era già giunta in Spagna con un telegramma urgente scritto di proprio cazzotto dallo stesso Vespucci che dichiarava:

« Maestà, ho scoperto la Passera! »

Il Re non poteva credere che Vespucci avesse percorso 10.000 chilometri per scoprire una cosa che si può trovare anche sotto casa e per questo appena tornato in Spagna lo fece mettere ai ceppi.

Secondo viaggio

Chiarito l’equivoco Vespucci partì per un secondo viaggio, sempre con la Maria Dolores, mentre in Spagna si spargeva la voce che Vespucci fosse un incallito turista sessuale e che andasse a cercare figa coi suoi viaggi all’estero. Nel suo secondo viaggio il bell’Amerigo decise di andare assolutamente dritto, anche perché nella prima spedizione aveva usato la bussola come portacellulare e ora lo strumento indicava Ovest anche al Polo Sud. "Quando andremo a sbattere contro qualcosa ci fermeremo" disse ai suoi uomini. Dopo 5 mesi di viaggio senza sterzare la nave andò ad arenarsi al largo della Florida. Amerigo ancora una volta scese dalla nave, si svuotò la vescica in mare, baciò la terra, e le diede il proprio nome. Giacché il suo secondo nome era Bellofigo la terra doveva inizialmente chiamarsi Bellafica. Anche stavolta saggiamente i suoi marinai gli fecero notare la l’ambiguità e lo convinsero a chiamarla col suo primo nome e allora il posto venne chiamato America.

Al ritorno dalle coste yankee, Amerigo fece una sosta a Cuba perché aveva finito gli Havana. Purtroppo il loro soggiorno cubano durò molto poco, perché vennero presi a fucilate da Fidel Castro che disse: "hai scoperto l’America? Ma non potevi farti i cazzi tuoi?"

Frattanto una nuova missiva era arrivata alla corte di Nanduccio, che stavolta si trovò per le mani il seguente messaggio:

« Maestà, è con grande onore che vi porto la Bellafica, come mi avevate ordinato! »

Non discuteremo in questa sede delle capriole che il sovrano dovette fare per far capire alla moglie il significato di quella missiva, sappiamo solo che per una settimana il Re dormì sul divano e che Vespucci, poiché era stato una ceppa, venne rimesso ai ceppi.

Terzo viaggio

Amerigo era un brocco ma, chissà come, portava a casa risultati. Per questa terza spedizione venne affiancato dal sottotenente di fottuta Gonzalo il Rapido, detto Speedy Gonzalez. La spedizione si fermò alcuni giorni nelle isole di Capo Verde, e venne in contatto con le navi di Cabral, esploratore portoghese di ritorno dal suo viaggio in India, e con le navi di Caboto, esploratore italiano di ritorno dal suo viaggio a Cesenatico. Al di fuori delle acque territoriali e lontano dalle leggi del vecchio mondo, Vespucci ormai già acclamato come grande pilota di vascello poté abbandonarsi in compagnia dei suoi 3 amici a un party selvaggio a bordo delle 3 navi, dove poté ballare con cubiste sudamericane in tanga, fumare sigarette di contrabbando, mangiare alla brace specie marine protette e organizzare lotte clandestine tra galli e babbuini. Dopo aver festeggiato per 3 settimane senza aver scoperto nulla, Vespucci decise di scendere lungo la costa, dove doppiò capo Horn, triplicò il capo di Buona Speranza e quadruplicò lo stretto di Bering. Tra un viaggio e l’altro ebbe anche il tempo di scoprire le isole Eolie, che ancora non aveva scoperto nessuno. Appena giunto a Panarea venne accolto da una folla festante e dal giovane sindaco del posto che disse:

« Vi aspettavamo. Da tempo attendevamo che qualcuno ci scoprisse! »

Di ritorno in Spagna Vespucci venne accolto da un pubblico in delirio, che poco dopo si scoprì non essere per lui ma per la nazionale spagnola vincitrice degli europei del 1506. Ciononostante Amerigo alzò il gomito come un marinaio in libera uscita. Convocato ancora ubriaco dal Re per il resoconto del viaggio si presentò in sandali e canottiera, con l’alito di vodka che si sentiva a 3 metri e con un tanga color fragola attorno alla fronte e quando il Re gli chiese come avesse trovato l’America egli rispose: "A sinistra della Groenlandia!"

Stavolta venne messo alla gogna domiciliare per 6 mesi.

Vespucci riceve come ricompensa per i suoi viaggi un’elegante cravatta a pallini e un prezioso attestato di partecipazione

Quarto viaggio

Questo viaggio fu di esclusivo carattere personale, benché sia minuziosamente descritto nei libri di storia. Vespucci andò a trovare in auto una sua zia di Montesilvano Marina e approfittò per farsi una settimana di mare e mandare qualche cartolina agli amici più intimi.

Curiosità

Vespucci trascorse gli ultimi anni di vita dando ripetizioni di ungherese e facendo invenzioni utili per la nautica come:

  • la sirena che si mette a prua sui velieri, utilissima per spaventare i delfini
  • l’ecoscandaglio postumo, che avvisa dello scoglio dopo averlo urtato
  • il cambio sequenziale a 5 marce, come sulle auto
  • la sala da biliardo sul ponte di prua
  • la sputiera di bordo, per raccogliere le rascate dei marinai
  • Vespucci individuò inoltre nei suoi viaggi le stelle Alfa centauri, Beta centauri e Valentino il centauro, della grande costellazione degli Evasori Fiscali.

Voci correlate

Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 4 gennaio 2009 con 100% di voti (su 7).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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