Al Capone

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Al Capone è sorpreso di vederti. Ma visto che ormai sei qua, sulla sua pagina personale, perché non gli fai una gentile e spontanea donazione? Se non vuoi, pazienza. Ma occhio che gli incidenti capitano, capisc'?
« Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare. Il 3x2. »
(Al Capone quando lavorava alla Coop)
« Caro Babbo Natale, quest'anno vorrei una villa a Chicago, con piscina, poi la gestione di tutti i casinò della città, una nuova Cadillac e il proibizionismo. Grazie. PS: so dove abiti...  »
(Al Capone da bimbo)

Alfonso Capone, detto An, ma chiamato da tutti Al, nacque in un posto detto miezo 'o Casale nell'allora comune di Secondigliano, alle porte di Napoli. È considerato una figura di filantropo e benefattore, sebbene abbia subito persecuzioni giudiziarie a causa del fatto che sottrasse molti contribuenti allo Stato dell'Illinois mediante omicidi.

Infanzia di Al

Il piccolo Capone fu portato in America clandestinamente, nascosto nella valigia delle mutande del padre, e questo fatto lo condizionò molto, soprattutto perché continuò a puzzare per il resto della sua vita. Per tale ragione non ebbe mai molti amici. Da giovane, Al era un ragazzino dispettoso. Spesso faceva pipì nei posti più impensati, soprattutto davanti a bar e ristoranti, i quali, per evitare le sue "irrigazioni" (che avevano il potere non solo di allontanare i clienti, ma anche di corrodere le fondamenta dei palazzi), cominciarono a dargli piccole mance. Ebbe inizio così la sua carriera col ricatto.

Era solito ricattare i passanti all'entrata del cinema, minacciandoli di rivelare loro il finale del film, a meno che questi non gli pagassero una tangente. In tal modo si costruì una piccola fortuna e decise di sostituire la pistola con un mitra che poteva portare più comodamente a tracolla, come andava di moda negli anni '30.

Il migliore amico di Al

Una volta inseguì uno che non voleva pagarlo fin dentro una banca e, con sua grande sorpresa, i cassieri, vedendo il mitra, gli consegnarono tutti i soldi che avevano nel caveau. All'inizio Al pensò che i cassieri e i clienti della banca si fossero spaventati perché, quella mattina in particolare, era uscito dimenticandosi di togliersi la maschera di bellezza al cetriolo che si era applicato la notte prima. Solo in seguito capì che gli altri erano spaventati dal suo mitra, e decise che quella di rapinare le banche sarebbe stata la sua nuova attività. Per sicurezza, comunque, continuò anche ad applicarsi maschere di bellezza al cetriolo.

Fu anche conosciuto col nomignolo di Al Cappone perché si diceva che le ragazze non fossero molto soddisfatte delle sue prestazioni amatorie.

La giovinezza di Scarface

Al si guadagnò poi il nomignolo di Scarface (traducibile in napoletano con 'o Sfregiato) a causa di una ferita infertagli accidentalmente dal suo barbiere mentre lo radeva. Nel cadere morto dopo che Al gli aveva sparato perché non gli piaceva l'angolo delle basette, il rasoio ferì Al. In seguito la cicatrice divenne il suo distintivo, e spesso si riappacificava con i nemici facendogliene una uguale per regalo prima di ammazzarli.

Oramai i tempi delle marachelle di gioventù erano passati, ma Al riscuoteva ugualmente le mance dei vari commercianti del quartiere, che gli venivano date per simpatia; anzi, per aumentare il piacere di chi gliele offriva, ogni mese ne aumentava l'importo. In fondo, quale che fosse l'importo della mancia, era sempre meno del costo di un funerale.

In quel periodo Al sottrasse al fisco circa 5000 persone, mettendole in condizioni da non dover più pagare nessuno, se non i becchini. Si lamentava per l'aumento eccessivo del prezzo delle pallottole e perciò spesso, per risparmiare, li ammazzava cantando loro l'intera discografia di Amedeo Minghi. Fu proprio in occasione di un omicidio lavoretto pulito pulito che pensò di darsi alla musica fondando una sua band. Ma siccome non si trovano bravi strumentisti dovette arrangiarsi: reclutò per primo il suo vice-direttore, John Buttafuoco, un abile suonatore di bazooka. Fecero parte della sua orchestra bandistica Paul Tiradritto al mitragliatore, Louie Scannapiecoro alle lame, Jake Saetta alla sei colpi e Mike Bastone al manganello. La band cominciò ad esibirsi e Chicago divenne una città molto movimentata, soprattutto la strada che portava al cimitero. Inoltre Al dovette nel tempo, licenziare alcuni suoi soci e collaboratori e ne approfittò per inaugurare la sua nuova ditta di pompe funebri. Dato che era lui a produrre la materia prima, i morti, tanto valeva ricavarci qualcos'altro. E col denaro divenne un uomo affermato in società, un gentleman, fine nel vestire, coi suoi vestiti a righe larghe viola e gialle, con le sue cravatte arancione a palle verdi, con le sue famose scarpe a punta con le quali sollecitava il lavoro dei suoi dipendenti.

Gentiluomo in carriera

Col passare degli anni e il consolidarsi del suo impero del crimine finanziario, Al inventò una nuova tecnica di conduzione degli affari commerciali. Le difficoltà di trattazione si risolvevano rapidissimamente grazie al fatto che ai dissenzienti veniva poggiata la pistola dietro l'orecchio e, quando si sentiva il clik del cane che veniva sollevato, l'affare era concluso.

Fu a quel punto che Al pensò di diventare industriale di liquori a basso costo di produzione ed alto prezzo di vendita. Poiché il governo degli USA aveva vietato il consumo di alcool, Al, quale segno di protesta democratica, cominciò a produrne ed a venderne dappertutto. Whisky, birra, anisette, armagnac, cherry, rum, ecc. venivano prodotti dalle sue fabbriche clandestine ricavandoli dalle più svariate sostanze: bucce di patata, acqua di fogna, legni marci, ex membri dei Take That. Il prodotto non era granché ma nessuno si poteva lamentare, sempre per la pistola dietro l'orecchio. Il successo di Al, alla fine, convinse il governo ad abolire la legge sugli alcolici, ma ormai erano già morte di avvelenamento circa 20.000 persone. Vedendosi mancare le tasse versate da questi contribuenti, il fisco federale degli USA prese a malvolere Al.

Pochi sanno che Al Capone fu il primo chef ad affiancare Antonella Clerici alla Prova del Cuoco. Fu poi allontanato dalla trasmissione perché pretendeva il pizzo dalla squadra vincente.

Notte di S.Valentino: un party finito male

La concorrenza era molto invidiosa di Al e lui, per imbonirla, organizzò un party. Con la scusa di festeggiare l'onomastico di Rodolfo Valentino, che era stato di recente proclamato santo, invitò tutti ad una festa memorabile. Sennonché accadde che Al aveva esagerato con le portate e gli ospiti fecero indigestione, morendo, come spesso accade nei casi di indigestione, crivellati dai proiettili. In seguito si seppe che la colpa della loro morte non era dovuta alle salsicce di maiale, come Al diceva, ma ai confetti che, erroneamente, erano stati fabbricati col piombo invece che con le mandorle.

Al perseguitato dal fisco per sottrazione di contribuenti

L'ufficio federale del fisco era terrorizzato. Vi era una grave caduta delle riscossione delle tasse a causa di un eccesso di mortalità a Chicago. Pensarono che fosse colpa di Al e cominciarono a perseguitarlo. Alla fine, infatti, fu accusato per "tasse non pagate" non si sa bene se da lui o da quelli che aveva ucciso. Comunque fu condannato a 120.000 anni di prigione, poi ridotti a 12 per buona condotta. Quando Al uscì dal carcere era molto malato, ma il carcere era semivuoto, chissà perché.

Al morì di sifilide, una malattia contratta mentre soccorreva ragazze in difficoltà, a Miami Beach. Si dice che prima di morire volle assaggiare per la prima volta il liquore da lui steso prodotto: gli fu fatale.

Voci che non hanno visto niente, non c'erano e, se c'erano, dormivano